LA FABBRICA DEI SOGNI
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e cioè un luogo che riduce le possibilità
di confrontarsi con chi invece opera in
modo analogo sulla terraferma. “La prima
difficoltà da affrontare sono i costi: una
trasferta agevole si può compiere soltanto
in aereo, e per una società come la nostra
non è affatto facile sostenerne i costi. Anche
all’interno della Sardegna, i collegamenti non
sono così tanti, e spesso si rischia che una
volta terminata la gara non ci sia un mezzo
pubblico disponibile per tornare a casa, e
quindi siamo costretti a pernottare fuori, con
ulteriori costi. La vita di una società sportiva
è fatta di tutte queste cose molto pratiche e
concrete, senza le quali comunicare bellezza
e valori sarebbe impossibile. Per questo noi,
come anche altre società simili alla nostra,
ci sentiamo in diritto di chiedere aiuto alle
federazioni perché strutturino l’attività
agonistica con le adeguate tempistiche, e
considerando le nostre difficoltà, in modo che
organizzandosi con un certo anticipo tutto
possa diventare più agevole e realizzabile.
Accade che nel volley, ad esempio, si decida
di non partecipare ai campionati nazionali
perché le spese sono insostenibili, ed è un
peccato non poter far valere sul campo i
progressi compiuti”.