BATTICUORE
quanti sogni, quante paure, quanta gioia,
quell’abbraccio conteneva in quel momento.
Abbiamo cercato di mantenere sempre unita
questa squadra, anche rispetto ai cambiamenti
di organico che naturalmente ci devono essere,
soprattutto quando si passa di categoria:
abbiamo sempre cercato di comunicare lo
spirito di chi veste questa maglia”.
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Ho visto giocare Michela per la prima
volta in occasione della coppa Italia di serie
B1 disputata a Padova e vinta da Trento, e
mi ha colpito perché, nonostante i centimetri
non la premino rispetto ad altre giocatrici,
compagne ed avversarie, si è dimostrata un
centrale di tutto rispetto proprio a muro,
grazie alla sua elevazione che compensa
il fatto che “se alzo il braccio a rete senza
saltare, io sopra la rete praticamente non
esisto!”; mi sarebbe piaciuto ancora di più
vederla in gara tre contro Perugia, quando
quella finale promozione, poi, vinta, sarebbe
potuta anche sfumare se non fosse stato per
un turno di servizio di Michela finalizzato
ottimamente dalla squadra. “I play off in
generale sono stati abbastanza difficili:
Olbia era già un avversario temibile, ma
sicuramente le tre gare contro Perugia sono
state la chiave di volta dell’ultima fase del
campionato per noi. Abbiamo vinto fuori casa
per 3-0, ma nonostante il punteggio la gara è
stata combattutissima e molto impegnativa,
potevamo chiudere in casa, ma siamo
state spiazzate dall’infortunio della nostra
compagna Fiore, uno dei nostri martelli, e
abbiamo rimediato una sconfitta al tie break.
A quel punto, non eravamo più le favorite!
Ma abbiamo lottato e abbiamo portato gara 3