prima gara di Champions League hai arrivavamo a questi raduni dove c’erano
sofferto un po’, ma per il resto hai fatto centinaia di ragazze, con la speranza che
una bella figura! -; ti hanno chiesto di tu potessi andare avanti, e tornavamo
giocare in posto quattro, e l’hai fatto –
rispolverando le cose imparate nei tuoi
primi passi nella pallavolo, quando giocavi
proprio in quel ruolo; sei tornata al centro,
e ti sei comportata alla grande, vincendo
una coppa di Polonia e perdendo per un
soffio lo scudetto... mi hai reso orgoglioso!
Il tuo destino, nel volley, è sempre
stato quello di farti spazio: l’hai sempre
fatto senza tradire te stessa, senza
rinnegare la tua lealtà (la tua più grande
virtù, la cosa che amo di più in te!),
anche quando io stesso ti dicevo che
sarebbe stato necessario sgomitare di
più per ottenere quello che desideravi, e
meritavi. Ma tu sei sempre stata capace di
farti largo senza importi, semplicemente
dimostrando quello che valevi. Questo
tratto di te si è capito subito, sin da
quando ti accompagnavamo alle Selezioni:
provinciali,
regionali,
nazionali...
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