FATTORE TECNICO
che non è né facile né scontato. Ma si capisce quale
sia l’obiettivo che, ben stampato di fronte, orienta il
suo lavoro nel capoluogo della Brianza.
92
Monza è l’ultima tappa del percorso. Ma qual è
stata la prima? “Ho iniziato da secondo allenatore di
Marco Messerotti al Vittorio Veneto di Milano, società
storica. Con quello che è il primo grande allenatore da
cui ho avuto la fortuna di imparare, gestivamo una
serie C1 dei tempi: livello molto alto, oggi non farei
fatica a piazzarla in B1. Ho giocato, ma sentivo di non
poter fare più di tanto in campo e l’idea di allenare mi
attirava. Più in generale l’idea di insegnare: studiavo
Storia Moderna all’Università Statale di Milano, il
progetto era di diventare professore di italiano, storia
e geografia alle scuole medie. Poi ho cambiato strada
e sono rimasto fermo a pochi esami dalla laurea.
Ma ho intrapreso il percorso che mi ha portato
qui, collaborando da subito con un tecnico esperto,
seguendo quindi un metodo che ritengo il migliore per
imparare e crescere, al di là dei corsi teorici”. Milano
è il centro dei primi anni di carriera di Delmati:
Viscontini prima, la grande Asystel negli anni di
Gian Paolo Montali poi: “Ho conosciuto Luca Monti
per il lavoro comune all’Hobby&Volley (uno storico
negozio meneghino specializzato in abbigliamento
e materiale tecnico, ndr) dove sono stato per 15 anni
fino a quando ho conquistato la serie A2 a Busnago.
Oggi non so che scelta farei rispetto alla professione
extra-palestra, vista la pallavolo attuale. Invece, ho
ricominciato una piccola attività dedicata al materiale
sportivo che si appoggia al palazzetto di Busnago,
il Bambu Volley, ma il mondo è cambiato rispetto
a quei tempi e internet ha reso diversissimo il lavoro
dei negozi. Nel 2000 Luca mi ha chiamato al settore
giovanile dell’Asystel ed è stato il mio primo approdo
al maschile. In lui e in Massimo Eccheli, grande
esperto di tecnica, ho trovato altri due grandi maestri,
così come molto a livello tattico ho appreso guardando
il lavoro e la gestione di Montali”.