piena di iniziativa come lei –
quanto emotiva: si tratta della
lontananza da affetti che Asia
ha già cercato di tenere uniti in
tutti i modi, con impegno, con
sentimento, come la sua pelle
racconta. Scopro la sua storia
personale, infatti, chiedendole
di raccontarmi il perché dei
tanti disegni su quel corpo
statuario decorato in modo così
sottile, su quella pelle ambrata
che in alcuni punti esplode di
colore.
“Tutti i tatuag gi raccontano
la mancanza di persone della mia
famiglia che sono lontane o che
non ci sono più, come i momenti
difficili che abbiamo passato e
che nonostante tutto abbiamo
superato insieme”. Una farfalla
con la A che è l’iniziale del suo
nome, ma anche di quello della
mamma e degli zii; una scritta,
“Let it be”, per esorcizzare una
malattia; il cuoricino sul dito,
che come un anello la lega al
papà, “con il quale – dice Asia
– ho un rappor to di amore e
odio, ma che voglio comunque
sentire vicino”; e infine, il
racconto di un lutto ancora
in fase di elaborazione... “Un
anno e mezzo fa è mancato mio
zio Ar tem, al quale ero molto
legata: eravamo molti vicini per
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