contratto... cosa che ovviamente le
impedisce anche un sereno ritorno a
Castellanza, che non potendola più
schierare in campo, non le permette
di allenarsi per mantenere la forma
in vista della stagione successiva.
Una stagione che svela a Gaia un
volto della pallavolo molto diverso
da quello che aveva conosciuto fino
a quel momento. “Stavo sacrificando
davvero tutto per la pallavolo e
per la società, e sono stata davvero
dispiaciuta perché la mia situazione
non è stata ascoltata e compresa...
non me ne sarei mai andata da
Alessandria se non fosse stato
necessario. Sono stata molto segnata
da questo anno perché ho scoperto che
non sempre è la passione a muovere
le persone, e forse ero troppo giovane
per accettare questa realtà.... ma la
verità è che anche oggi non riesco
ad accettarla, e ho deciso che varrà
la pena vivere la pallavolo soltanto
laddove è l’amore per lo sport, e
non l’interesse personale, a farla da
padrone”.
Peregrinando alla ricerca di una
squadra che le permettesse di non
restare ferma, Gaia viene indirizzata
a Busnago dal suo procuratore,
Paolo Buongiorno: “E’ stato un
vero onore potermi allenare con una
squadra di serie A2, quell’esperienza
è stata un’oasi di pace in un anno
infernale. Due anni dopo, anche i
87