Pallavoliamo Dicembre 2014 | Page 87

contratto... cosa che ovviamente le impedisce anche un sereno ritorno a Castellanza, che non potendola più schierare in campo, non le permette di allenarsi per mantenere la forma in vista della stagione successiva. Una stagione che svela a Gaia un volto della pallavolo molto diverso da quello che aveva conosciuto fino a quel momento. “Stavo sacrificando davvero tutto per la pallavolo e per la società, e sono stata davvero dispiaciuta perché la mia situazione non è stata ascoltata e compresa... non me ne sarei mai andata da Alessandria se non fosse stato necessario. Sono stata molto segnata da questo anno perché ho scoperto che non sempre è la passione a muovere le persone, e forse ero troppo giovane per accettare questa realtà.... ma la verità è che anche oggi non riesco ad accettarla, e ho deciso che varrà la pena vivere la pallavolo soltanto laddove è l’amore per lo sport, e non l’interesse personale, a farla da padrone”. Peregrinando alla ricerca di una squadra che le permettesse di non restare ferma, Gaia viene indirizzata a Busnago dal suo procuratore, Paolo Buongiorno: “E’ stato un vero onore potermi allenare con una squadra di serie A2, quell’esperienza è stata un’oasi di pace in un anno infernale. Due anni dopo, anche i 87