C SIAMO
mai,
essendo
sempre
poco
accomodante ma non facendomi
mancare mai il suo sostegno. Solo che
il nuoto non era proprio il mio sport:
troppo solitario per un carattere
come il mio. Se a questo aggiungiamo
la visione del cartoon più celebre tra
le pallavoliste, Mila&Shiro, il gioco è
fatto...”.
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Quello per la pallavolo diventa
amore folle grazie a due atlete, Elisa
Muri e Marta Lanza, che allenano le
bimbe del minivolley nella Ardor:
a colei che oggi è la palleggiatrice
della LIU JO Modena, Gaia deve
anche il suo ruolo. “Facevo la terza
elementare, ed ero seduta in palestra
insieme alle mie compagne: Elisa
ci ha chiesto di raccontare in quale
ruolo avremmo voluto giocare. Tutte
le mie amiche volevano schiacciare,
fare punto; io avevo nelle orecchie le
parole di mio padre, che imparando
a conoscere il volley con me mi
aveva detto: secondo me la cosa più
bella della pallavolo è palleggiare,
perché sei sempre in mezzo al gioco!
E poiché ero tra le poche che passava
sotto la rete senza abbassarsi...
ho risposto: il palleggiatore! Elisa
ovviamente era già un ottimo ed
influente
esempio”.
L’intuizione
diventa una realtà avallata da un
parere autorevole: quello di Luciano
Pedullà. “Ho avuto la fortuna di
fare qualche allenamento con lui in
occasione di dimostrazioni durante i