LA FABBRICA DEI SOGNI
addirittura migliori. Scherzando, mia madre mi dice
che a saperlo mi avrebbe trasferita prima… Torno a
casa ogni due settimane, la maggior parte del tempo
lo passo con la mia famiglia, ma rivedo anche gli
amici e avverto che anche loro sono orgogliosi di
quanto sto facendo”.
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La scena iniziale ha trovato il suo contesto, le
emozioni del premio rimangono dentro, la storia
continua nella nuova situazione. Oltre alla maglia
azzurra indossata con continuità, ecco la serie
A2. “Lo sapevo da quando ho ricevuto la proposta.
Ora mi accorgo di quanto il livello sia superiore,
sia tecnicamente che per come si sta in campo. A
16 anni, anche viverla da secondo libero dietro
una giocatrice più esperta come Ilaria Spirtio ha
un grande valore. E quando sono stata chiamata a
scendere in campo contro Aversa ero agitatissima:
non sono stata completamente soddisfatta, sento che
per come mi stavo allenando in quel periodo avrei
potuto rendere di più. Comunque, sia da libero puro
che per i giri dietro quando mi inseriscono per quello,
sto trovando i miei spazi”.
Un fidanzato ancora non c’è, alla Picci idolo
da bambina si è affiancata Jacque modello di tutto
quanto una pallavolista deve essere, e il futuro
prevede di studiare fisioterapia, perché il mondo
che oggi è il tuo film possa non allontanarsi mai
troppo.
Servizio di Stefano Pagli
Fotografie di Giulio Fasiello
Si ringrazia:
I Chiostri di San Barnaba per la cortese
ospitalità www.ichiostri.net