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associato a un importante riconoscimento
individuale e sta mostrando la girandola di
emozioni, arriverebbe il fermo immagine
accompagnato dalla voce fuori campo
che chiede: come si è arrivati fin qui? Poi
la dissolvenza e l’inizio cronologico della
storia.
Che, per Giorgia Zannoni nata a Chieri
nel 1998, è simile a quella di migliaia
di bimbe e ragazze dei nostri campi di
pallavolo: seconda elementare, primi
approcci con il minivolley, la versione
baby di quello sport già respirato in casa
da mamma Marisa, ex giocatrice e papà
Massimo, dirigente della società a Chieri.
“Sono sempre stata in giro per le palestre,
mi portavano a vedere le partite e quando
ho cominciato a giocare mi è piaciuto subito.
Volevo praticare uno sport e la pallavolo mi
ha conquistato. Oltretutto, fin da piccolissima
sono stata un’agonista: mi ricordo che non ci
stavo a perdere neanche quando giocavamo
a palla avvelenata. Sono entrata in palestra
insieme alle mie compagne di scuola e
ci sono rimasta anche quando alcune di
loro hanno smesso in seguito. A scuola ho
frequentato la “primina” e anche in campo
mi hanno mandato rapidamente a giocare
con le ragazze più grandi. Così, quando poi
mi trovavo a giocare con le mie coetanee
nelle Under 12 o 13 ero la più bravina”.
La società è la In Volley Chieri, storica
roccaforte piemontese del settore giovanile