BATTICUORE
un’altra
giocatrice,
tagliandomi
fuori dal roster. Ci sono rimasta
molto male da allora non ho più
voluto indossare la maglia della
nazionale”.
Si potrebbe parlare
di uno smacco olimpico. “Sono
una giocatrice versatile e mi piace
attaccare, ce l’ho nel sangue.
Durante le gare do sempre tutta me
stessa”.
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Dai colli della Città Eterna
alle colline di Volta Mantovana.
Due stagioni ed altrettanti play
off, prima dell’exploit ad Aprilia
in A2 con il ‘double’ promozione
e Coppa Italia, stagione, tuttavia,
contraddistinta da un infortunio
al ginocchio. “Ho giocato in molte
società. In alcune mi sono sempre
trovata bene, in altre meno. In certo
momenti avrei potuto dare molto di
più: sono stata infortunata fra Volta
Mantovana ed Aprilia per quasi tre
anni. Sono stati momenti difficili:
quando sei in campo vali qualcosa
altrimenti non sei più considerata
né come giocatrice né tanto meno
come persona”. Ed è proprio in
questi momenti difficili che può
emergere il lato oscuro dello sport.
“Ma sono convinta di una cosa, e
cioè che quando si cade bisogna
avere la forza volontà e la voglia per