nella palestra della scuola non impedisce
a chi conta di notare l’insieme di qualità
promettenti di una dodicenne che nonostante
non fosse avvezza allo sport e fosse già molto
alta per la sua età spiccava per coordinazione
ed efficacia, e anche per quella luce
particolare che ha negli occhi chi scopre una
passione, della quale adora sia il divertimento,
sia la fatica. “Mi piace la fatica quotidiana
dell’allenamento, anche in estate, durante la
sosta talvolta molto lunga dei campionati, non
riesco a stare completamente ferma per più di
una settimana, devo andare in palestra e fare
qualcosa, anche se nulla supera il gusto di un
allenamento con la palla!”.
Da Vicoforte, il paese della società che
ha introdotto Floriana nel mondo della
pallavolo, la vice si diffonde velocemente, ed
ecco suonare alla porta di casa B ertone uno
“strano” personaggio, Marco B onitta, allora
allenatore della Nazionale e direttore tecnico
del Club Italia. Floriana è molto giovane,
deve iniziare la scuola superiore, e il Club
Italia ha ancora la sua sede a Ravenna, a tanti
chilometri da casa. “Il desiderio di buttarmi
in questa avventura era fortissimo, ma avevo
paura di lasciare tutte le mie certezze per
qualcosa che non sapevo se mi sarebbe davvero
riuscito... la parola magica l’ha detta il mio
papà: “Se per caso non ti piace, tu mi chiami e
io ti vengo a riprendere, che problema c’è?” Lì
ho capito che non c’era nulla di irreversibile,
ma soltanto un’occasione da cogliere”.
E così Floriana diventa un’azzurrina:
all’inizio chiama spesso a casa, non per farsi
venire a riprendere, certo, ma per respirare
l’aria alla quale resta molo affezionata e avere
35