IN CORPORE SANO
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Ci sono poi i bendaggi che si
imparano con l’esperienza e che
sottostanno fondamentalmente a due
variabili: il materiale a disposizione,
le esigenze dell’atleta. Non sempre
infatti un fisioterapista può avere con
sé un kit completo di nastri, bende,
cerotti, per cui deve ottenere lo stesso
risultato con ciò che ha a disposizione.
Ma più ancora, è importante ascoltare
l’atleta, anche se questo non significa
assecondarlo nella sua fretta o nella
sua paura: bisogna accompagnare
il periodo in cui il bendaggio viene
applicato con un percorso fisioterapico
e aiuti progressivamente a recuperare
la funzionalità completa dell’arto, e
bisogna aiutare a superare il timore
del momento in cui, finalmente, tutto
verrà eseguito senza questo “scudo”
che non tutte vogliono abbandonare.
Allo stesso modo, c’è chi non
sopporta nessun tipo di fasciatura...
e in quel caso, sta alla creatività
del fisioterapista trovare la giusta
soluzione.