giocano le nostre Pantere, ma piuttosto per
incitarle a fare meglio!”. Il rapporto di Luca
Barzi, anzi di … “mister su le mani” con il
volley, parte da lontano. Racconta: “Ho vissuto
per circa un miliardo di anni nel mondo della
pallavolo. Ho iniziato a giocare ai tempi della
prima media, e ho continuato fin che il fisico
mi ha retto. Poi ho allenato, e in contemporanea
facevo il capo tifoso della Sisley”.
Una passione che, dopo aver appeso le
ginocchiere al chiodo, lo ha portato, “dritto
per dritto per tre e quattordici”, in curva guarda un po’, proprio al Palaverde, quando
il palazzo di via Marconi a Carità di Villorba,
era il tempio del volley maschile, negli anni
d’oro della Sisley. Erano gli anni di Samuele
Papi, Lollo Bernardi, Paolino Tofoli e via
discorrendo.
È anche per questo che parlando con il buon
Luca, si capiscono un sacco di cose. Per quelli
che non lo sanno ancora, chi è Luca Barzi?
“Luca Barzi è un geologo prestato al mondo
delle consulenze finanziarie che per hobby fa
lo speaker. Due, anzi tre cose, che non c’entrano
niente l’una con l’altra. Ho iniziato a fare lo
speaker ai tempi delle Sisley; in seguito Claudio
Busato, team manager di Imoco Volley, mi ha
chiesto se volevo continuare. Evidentemente gli
piaceva come lo facevo, e adesso siamo qui a
divertirci”.
Luca Barzi, dicci una cosa. Ma le partite, si
vedono meglio stando in curva a cantare, o dal
bancone? “Senza dubbio si vedono meglio dalla
curva, ma vedere Neriman Ozsoy che salta a rete
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