Pallavoliamo Dicembre 2014 | Page 105

giocano le nostre Pantere, ma piuttosto per incitarle a fare meglio!”. Il rapporto di Luca Barzi, anzi di … “mister su le mani” con il volley, parte da lontano. Racconta: “Ho vissuto per circa un miliardo di anni nel mondo della pallavolo. Ho iniziato a giocare ai tempi della prima media, e ho continuato fin che il fisico mi ha retto. Poi ho allenato, e in contemporanea facevo il capo tifoso della Sisley”. Una passione che, dopo aver appeso le ginocchiere al chiodo, lo ha portato, “dritto per dritto per tre e quattordici”, in curva guarda un po’, proprio al Palaverde, quando il palazzo di via Marconi a Carità di Villorba, era il tempio del volley maschile, negli anni d’oro della Sisley. Erano gli anni di Samuele Papi, Lollo Bernardi, Paolino Tofoli e via discorrendo. È anche per questo che parlando con il buon Luca, si capiscono un sacco di cose. Per quelli che non lo sanno ancora, chi è Luca Barzi? “Luca Barzi è un geologo prestato al mondo delle consulenze finanziarie che per hobby fa lo speaker. Due, anzi tre cose, che non c’entrano niente l’una con l’altra. Ho iniziato a fare lo speaker ai tempi delle Sisley; in seguito Claudio Busato, team manager di Imoco Volley, mi ha chiesto se volevo continuare. Evidentemente gli piaceva come lo facevo, e adesso siamo qui a divertirci”. Luca Barzi, dicci una cosa. Ma le partite, si vedono meglio stando in curva a cantare, o dal bancone? “Senza dubbio si vedono meglio dalla curva, ma vedere Neriman Ozsoy che salta a rete 105