LA GRANDE
PROVA
Camilla Neriotti è una giocatrice del Torino Volley. È, o
sarebbe: le vicende della società piemontese sono note a tutti
gli appassionati di volley femminile, vicende che ne fanno, di
fatto, in un campionato caratterizzato dalla classifica “dispari”,
una squadra fantasma, con una maglia della quale possiamo
soltanto immaginare i colori. Una squadra fantasma, le
giocatrici della quale, tuttavia, sono atlete in carne ed ossa: è
questa riflessione che ci ha spinto a raccontare la storia di
Camilla, giovane centrale che seguiamo dai tempi delle finali
nazionali U18 del 2010; l’anno seguente, l’abbiamo vista
vincere un premio individuale prestigioso, quello di miglior
centrale della categoria: ci ha colpito l’emozione con cui l’ha
accolto, emozione che traspariva anche nella sua voce durante
la breve intervista che le dedicammo allora. L’abbiamo seguita
da lontano, fino a perderne le tracce e a ritrovarla nelle nebbie
torinesi, con un carico di speranze, di delusioni, e soprattutto
di determinazione, perché la pallavolo, nonostante tutto, è il
suo presente, e anche il suo futuro.
“Prima di giocare a pallavolo ero una baskettara: ho
giocato sette anni a pallacanestro nella squadra della scuola, e
dopo qualche tempo ci siamo anche iscritti ai campionati di
categoria: il basket mi divertiva molto. Mentre frequentavo le
scuole medie, tuttavia, le mie compagne di squadra mi hanno
convinto a provare il volley, e poiché dopo i 12 anni non è
più possibile costituire squadre miste, e si sa, il basket non è
considerato proprio uno sport per donne, ho deciso di provare...
e di continuare”. Dopo i primi allenamenti, Camilla viene
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