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io, Veronica: lo dico sentendomi davvero
debitrice di quello che sono. Ma se c’è una
persona con la quale vorrei continuare a
condividere tutto quanto sto vivendo, è
certamente Erica, mi sorella da sempre,
mia compagna per tanti anni: soffiando le
candeline, un desiderio che vorrei esprimere
è certamente... tornare a giocare insieme
a lei, almeno per un’altra stagione. È stato
strano non vederla in campo, durante
l’ultimo campionato delle giovanili a San
Donà: lei per me è sempre stata un punto
di riferimento. È stato difficile, soprattutto,
non chiacchierare più, nel nostro letto,
di tutto quanto ci era accaduto durante la
giornata, non litigare più per quella stessa
maglietta che avremmo voluto indossare,
finendo poi per cederla, immancabilmente,
perché a me non piace litigare!
per fortuna c’è stato sempre chi mi ha
ricordato il valore dell’umiltà: credo
che sia questa la vera grande qualità
di un idolo, o di un campione... io
ne ho conosciuti, in carne ed ossa,
di giocatori che nonostante una bella
carriera sono rimasti affezionati alle
cose semplici, sapendole apprezzare e
godendone ogni giorno.
Grazie a tutte le persone che ho
incontrato sul mio cammino, io sono
Un passo, la nostra lontananza, che
ha preceduto un cambiamento ancora
più radicale: quello di sperimentare cosa
significa vivere da sola, arrangiarsi in tante
piccole cose, essere responsabile di fare un
bucato, di una casa, di me stessa... diventare
grande, diventare, un po’ di più me stessa.
È così che festeggio i miei 20 anni: con la
pallavolo che mi ha cullato, con le compagne
con cui la condivide, con le cose che mi
porto nel cuore, e che mi apparterranno
sempre.
Veronica Gacomel
(Testo raccolto da Martina Ricca)
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