Paesaggio Urbano 03.2013 | Page 83

privato, risolvendolo con attenti rapporti tra pieni e vuoti. Il micropiano parte dalla città con la piazza e l’edificio commerciale, trasformandolo, poi, in un organismo che muta in una serie di edifici contemporanei, un’incudine che marca un centro ma segnala anche una direzione di sviluppo lungo il parco, che conduca a termine quello sforzo di ricucitura tra i vari insediamenti già esistenti, ma che, non interagendo fra di loro, si comportano come elementi estranei all’interno della stessa città. La progettazione architettonica L’approfondito studio tipologico relativo ai manufatti architettonici ha focalizzato I’analisi su tre tipologie di fabbrica tipiche del paesaggio lombardo: - la cascina agricola, intesa come somma di più fabbriche edilizie, frutto, spesso, di un’architettura spontanea, ma con una composizione volumetrica di forte impatto; - le mura abitate (il limes); - la torre-porta (il punto focale nel territorio). L’obiettivo di legare morfologicamente I’antico borgo con I’edificazione limitrofa costruita durante il periodo degli anni Sessanta e Ottanta ha fatto maturare, lungo il fronte ovest lo studio e lo sviluppo di un progetto secondo la tipologia delle mura abitate verso la città e dello sviluppo dei volumi tipici della cascina lombarda sul prospetto fronte parco. L’analisi di approfondimento di queste due tipologie trova una sua resa nella prassi con una serie di edifici in linea da cui partono degli edifici bassi che si dispongono intorno “ad uno spazio centrale non perfettamente determinato (una sorta di antica “aia”). All’interno degli edifici a corte trovano allocamento le unità abitative residenziali private, i nuovi spazi per il commercio di vicinato, un centro poliambulatoriale e lo spazio adibito ad asilo. La destrutturazione e la ricomposizione dello spazio classico intorno a cui si costruivano i casolari agricoli ripropone, sul versante che si apre verso il parco, I’elemento essenziale della tipologia in oggetto: uno spazio di permeabilità visiva e funzionale tra costruito e territorio circostante. Sul fronte opposto, il progetto nello spazio interstiziale lungo l’asse viario nord-sud (via di nuova costruzione - prolungamento di Via Curie) vuole ricucire il tessuto urbanizzato, delimitare nettamente un confine preciso tra un fuori (il territorio) e un dentro (il borgo castellato) esaltandone il suo punto focale: la piazza della chiesa. Per ottenere questo risultato progettuale si è optato per I’uso della tipologia delle mura abitate, all’interno della quale trovano allocamento la maggior parte delle unità abitative e il resto degli spazi adibiti al commercio di vicinato. Da ultimo la tipologia a torre-porta, secondo cui si sviluppano i tre edifici a otto piani fuori terra. Gli edifici a tipologia a torre sono situati lungo Via Molino Tuono a “chiudere” il resto del borgo antico. L’isolamento tipologico di questi edifici, come un antico rivelino, gioca il suo “ruolo di propaggine del borgo, “annuncio” dell’abitato in cui si sta entrando, ma elemento non inglobato e non facente parte diretta del resto del costruito, contribuendo a evitare, sul versante di Via Molino Tuono, di creare una cortina edilizia che chiudesse la vista e la permeabilità di cui hanno sempre goduto gli edifici allocati lungo la via verso gli spazi aperti di “Cascina Bergamella”. II progetto morfologico L’approfondito studio tipologico ha richiesto, necessariamente, un contemporaneo approfondimento dei materiali di costruzione e finitura. Anche in questo caso I’obiettivo era di evitare che il progetto potesse giocare un ruolo antinomico rispetto all’antico borgo. Per questo motivo il progetto prevede I’uso del rivestimento, sul fronte che si apre verso il parco, in laterizio alternato a intonaco, scelte nei colori della tradizione. Le coperture, invece, sono state pensate a giardino verde (prato) per 3.2013 paesaggio urbano 81