Vista dell’area macrourbana
intorno all’intervento
di Cascina Bergamella
(a fianco) e vista dal parco
del progetto degli edifici
a ovest dell’area d’intervento –
“la Cascina Lombarda”
(nella pagina accanto)
A est, in via Molino Tuono, si è sviluppata una zona dai caratteri morfologici e socioambientali completamente differenti. Qui, si articola una serie di edific monofamiliari,
dal carattere “bucolico”, lungo una strada, decisamente, di campagna. Al confine
meridionale, infine, oramai all’interno di Milano, un “vuoto urbano” simile a quello di
“Cascina Bergamella” in cui è stato progettato e realizzato il nuovo parco “Adriano”.
La proprietà di ciò che definiamo “Cascina Bergamella”, area completamente
inutilizzata e abbandonata a se stessa, era divisa fra due maggiori proprietà
private e, in percentuale minore, alcune aree di proprietà comunale. Questo ha
posto ai progettisti del masterplan i due primi problemi fondamentali da risolvere:
la volontà pubblica di creare un intervento di riutilizzo della zona, aperta il più
possibile alla fruizione di tutta la cittadinanza; il desiderio degli operatori privati
perché non fosse penalizzata la propria iniziativa ed il proprio patrimonio.
È stato, quindi, proposto ed elaborato dall’Architetto Marco Magni un Programma
Integrato d’Intervento le cui linee essenziali possono essere sintetizzate nei suoi
due punti principali:
1) alla comunità viene ceduta un’area pari a circa 15 ettari e mezzo per crearvi
un parco, i cui lavori sarebbero stati a carico dell’operatore privato in qualità di
opere a scomputo d’oneri d’urbanizzazione primaria e secondaria;
2) all’operatore privato viene concessa la possibilità di costruire edifici per
un totale di 120.000 mc circa di residenze, una parte delle quali di tipo
convenzionato, con cui l’operatore privato trova, grazie a un innegabile
vantaggio economico, la spinta a riutilizzare queste aree dismesse.
Risulta chiaro che senza questo tipo di partnership pubblico-privata, in cui
l’amministrazione e il privato sono riusciti, non solo a condividere, ma, anche, a
trovare una strada congiunta di reciproco vantaggio, non sarebbe stato possibile
l’implementazione di questa vasta area urbana. L’