Paesaggio Urbano 03.2013 | Page 105

tridimensionale su due livelli custodisce i sentimenti e la memoria, riservandosi esclusivamente ai defunti ed ai loro cari. Un grande patio minerale esterno abbraccia il vecchio pozzo circolare trasformandolo nel baricentro del più significativo spazio comune di incontro all'aperto. Il piano terra allestisce i luoghi dell'accoglienza e del movimento, oltre agli ambienti destinati alla preparazione cerimoniale delle salme. Gli spazi destinati alla preparazione della salma e quelli riservati alla preparazione del cofano trovano un territorio di intersezione nei locali di ricomposizione del defunto, ove il corpo è deposto entro i feretri ai quali è poi conferito l'allestimento definitivo. Di qui un elevatore, in un simbolico percorso di ascensione al metafisico, conduce i cofani alle camere ardenti che, con una scelta evidentemente anticonvenzionale, conquistano la quota più elevata dell'intervento. Gli spazi per la veglia, lontani dal carattere ermetico e cunicolare della tradizione occidentale, eppur perfettamente protetti da ogni introspezione, sono qui concepiti come stanze di luce: un'intera parete di cristallo spalanca gli interni a suggestivi patii segreti a Il foyer a doppia altezza dal livello delle camere ardenti (in alto) The double-height foyer seen from the level of the wake rooms (above) Sezione ambientale a), b) e c) (in alto nella pagina accanto) Environmental section a), b) and c) (above on the previous page) Una delle camere ardenti con patio dell'arte a cielo aperto; una delle camere ardenti vista dal patio esterno a due livelli e uno degli uffici-laboratori posizionati nel preesistente edificio sud (in basso nella pagina accanto) One of the wake rooms with the art sky opened patio; one of the wake rooms seen from the outdoor two-level patio and one of the officeslaboratories placed in the pre-existing south building (below on the previous page) Un "sentiero" in quota, all'esterno, attraversa il patio del pozzo per giungere ad una misteriosa stanza all'aperto, altrimenti irraggiungibile, rivolta al giardino e più in là al profilo delle mura rinascimentali; questo spazio meditativo è pensato per l'isolamento individuale, per la contemplazione del paesaggio. Sospeso frontalmente alla facciata trasparente d'ingresso ma rivolto al sorgere del sole, il corpo architettonico avvolge il cortile dell'albero materializzando una specie di abbraccio al visitatore. Nel vecchio pozzo circolare è posto a dimora un grande albero sacro, simbolo di vita e rinascita in ogni contesto culturale e credo religioso. Così la Cittadella celebrerà la morte non come interruzione, ma come semplice trasformazione della vita; si chiamerà proprio Domus Vitae, casa della vita. Alessandro Costa Architetto in Rimini, Segretario del premio IQU ∙ Architect in Rimini, IQU Award Secretary [email protected] cielo aperto, in tre casi su cinque a doppia altezza, nei quali vengono custoditi giardini pensili, fiori ed essenze arboree. L'intimità di ognuno dei cinque ambienti offre ai visitatori un'esperienza per certi versi "consolatoria" della veglia. Ognuno dei patii segreti accoglie l'opera di un artista contemporaneo; le camere ardenti divengono luoghi della condivisione affettiva, spazi da abitare poeticamente anche grazie al linguaggio dell'arte. 3.2013 paesaggio urbano VII