DO SSIE R
Ricostruzione & Restauro . Reconstruction & Restoration
Le chiese sono gli edifici che più di altri hanno
evidenziato danni e collassi nel recente terremoto
della pianura padana del 20 e 29 maggio 2012. La
loro estrema vulnerabilità è connessa da un lato alle
caratteristiche geometriche (snellezza e dimensione)
e costruttive (murature sottili, ampie coperture non
controventate, frontoni con ampio aggetto, volte interne
in mattoni in folio o canne), dall’altro ad una prevalente
assenza di presidi che tenessero conto della potenzialità
di un evento sismico nella zona. I crolli, in particolare,
sono imputabili all’attivazione di meccanismi di danno
delle stesse murature portanti, quali ribaltamenti di
facciata o di parti di essa, spanciamenti per spinta
orizzontale di volte o orizzontamenti e rotture a taglio
dei setti murari. Vi sono, altresì, casi in cui la caduta
di parti più o meno consistenti dei campanili posti in
adiacenza, ovvero delle guglie o delle celle campanarie,
ha determinato il crollo di parti del coperto se non
addirittura lo sfondamento del solaio a terra, anche
La chiesa di San Possidonio
Vescovo in località
San Possidonio di Carpi,
Modena; dopo l’avvio
del cantiere di messa
in sicurezza e rimozione
delle macerie, si nota
la copertura leggera
temporanea che si sostiene
sulle stesse strutture
di contenimento
del ribaltamento
delle murature (in alto)
The Church of San Possidonio
Vescovo in San Possidonio
di Carpi, Modena;
after starting
the implementation
of the safety measures
and removal of the rubble,
note the light temporary
roof supported on the same
containment structures
as for the overturned walls
(above)
strade e piazze, sono orientati a individuare soluzioni
di puntellamento o copertura in grado di ammortizzare
i costi delle successive operazioni di restauro e, ove
possibile, di anticipare necessità e occorrenze degli
interventi definitivi di ricostruzione.
Nelle situazioni di crollo più importante (collasso di
facciate, crollo di coperture e di volte interne) si rende
necessario, innanzi tutto, raggiungere idonei livelli
di sicurezza per l’accesso di operatori. In tal senso, si
procede ad una prima fase di caute rimozioni dall’alto,
con ausilio di gru e mezzi meccanici al fine di ridurre i
potenziali rischi da caduta, per poi inserire soluzioni di
ponteggi modulari e progressivi in grado di garantire
la protezione degli operai nella raccolta delle macerie
e nel puntellamento di ulteriori elementi pericolanti.
Questi stessi ponteggi sono predisposti in modo
da potere assolvere al doppio compito di sostenere
i ponteggi utili nelle successive fasi e sostenere
coperture temporanee leggere, in grado di proteggere
laddove le murature perimetrali avevano ben resistito
il bene fino all’attivazione del cantiere di restauro e
alla sollecitazione sismica.
ricostruzione. Nei casi di minore gravità, sempre con
Gli interventi di messa in sicurezza ora in corso, al
crolli di copertura ma dove le murature perimetrali
di là di quelli prontamente avviati nei primi mesi
garantiscano ancora un valido sostegno, ma manchino
dell’emergenza per motivi di pubblica fruizione delle
del corretto collegamento orizzontale, i progetti
XII paesaggio urbano 2.2013