Paesaggio Urbano 02.2013 | Page 110

DO SSIE R Ricostruzione & Restauro . Reconstruction & Restoration Le chiese sono gli edifici che più di altri hanno evidenziato danni e collassi nel recente terremoto della pianura padana del 20 e 29 maggio 2012. La loro estrema vulnerabilità è connessa da un lato alle caratteristiche geometriche (snellezza e dimensione) e costruttive (murature sottili, ampie coperture non controventate, frontoni con ampio aggetto, volte interne in mattoni in folio o canne), dall’altro ad una prevalente assenza di presidi che tenessero conto della potenzialità di un evento sismico nella zona. I crolli, in particolare, sono imputabili all’attivazione di meccanismi di danno delle stesse murature portanti, quali ribaltamenti di facciata o di parti di essa, spanciamenti per spinta orizzontale di volte o orizzontamenti e rotture a taglio dei setti murari. Vi sono, altresì, casi in cui la caduta di parti più o meno consistenti dei campanili posti in adiacenza, ovvero delle guglie o delle celle campanarie, ha determinato il crollo di parti del coperto se non addirittura lo sfondamento del solaio a terra, anche La chiesa di San Possidonio Vescovo in località San Possidonio di Carpi, Modena; dopo l’avvio del cantiere di messa in sicurezza e rimozione delle macerie, si nota la copertura leggera temporanea che si sostiene sulle stesse strutture di contenimento del ribaltamento delle murature (in alto) The Church of San Possidonio Vescovo in San Possidonio di Carpi, Modena; after starting the implementation of the safety measures and removal of the rubble, note the light temporary roof supported on the same containment structures as for the overturned walls (above) strade e piazze, sono orientati a individuare soluzioni di puntellamento o copertura in grado di ammortizzare i costi delle successive operazioni di restauro e, ove possibile, di anticipare necessità e occorrenze degli interventi definitivi di ricostruzione. Nelle situazioni di crollo più importante (collasso di facciate, crollo di coperture e di volte interne) si rende necessario, innanzi tutto, raggiungere idonei livelli di sicurezza per l’accesso di operatori. In tal senso, si procede ad una prima fase di caute rimozioni dall’alto, con ausilio di gru e mezzi meccanici al fine di ridurre i potenziali rischi da caduta, per poi inserire soluzioni di ponteggi modulari e progressivi in grado di garantire la protezione degli operai nella raccolta delle macerie e nel puntellamento di ulteriori elementi pericolanti. Questi stessi ponteggi sono predisposti in modo da potere assolvere al doppio compito di sostenere i ponteggi utili nelle successive fasi e sostenere coperture temporanee leggere, in grado di proteggere laddove le murature perimetrali avevano ben resistito il bene fino all’attivazione del cantiere di restauro e alla sollecitazione sismica. ricostruzione. Nei casi di minore gravità, sempre con Gli interventi di messa in sicurezza ora in corso, al crolli di copertura ma dove le murature perimetrali di là di quelli prontamente avviati nei primi mesi garantiscano ancora un valido sostegno, ma manchino dell’emergenza per motivi di pubblica fruizione delle del corretto collegamento orizzontale, i progetti XII paesaggio urbano 2.2013