decenni. Basti pensare che dal 1999 al 2008 il costo dei danni dovuti a disastri
resistere anche al minimo imprevisto. Molti dei paesi coinvolti sono in questa
ambientali è cresciuto di 160 billioni di dollari, con una relativa risposta in
situazione, in cui i fattori di rischio sono multipli e, sebbene di diversa origine,
termini umanitari cresciuta di 10 volte. Il cambiamento climatico è passato
sono intrinsecamente collegati e si autoalimentano in un circolo vizioso.
dall’essere fattore di causa critico nel 50% dei casi, al 70% nel medesimo
Le carestie portano all’emergenza abitativa di fette di popolazione che si
arco di tempo, legando numero ed entità dei disastri a una prospettiva di
spostano in massa, che vivono in situazioni precarie in cui il diffondersi di
trend crescente non certo rosea. I più gravosi del recente passato sono stati
epidemie è molto facile. L’instabilità politica muove la violenza e favorisce gli
lo tsunami del 2004 nel Sud Est asiatico, il terremoto nel Pakistan e l’urgano
shock economici in paesi già ampiamente al di sotto della soglia di povertà,
Katrina nel Sud-Est degli Stati Uniit nel 2005, l’inondazione della Bolivia nel
minando il tessuto sociale alla base di comunità prima molto forti, lasciando
2007, il tifone nel Burma nel 2008, il terremoto di Haiti nel 2010. Anche l’Italia
altro spazio alle violenze e alla criminalità, rendendo quasi impossibile
ha subito due duri colpi con i terremoti in Abruzzo nel 2009 e in Emilia nel
l’educazione dei bambini rendendogli impossibile una vita migliore8.
2012 (Masotti, 2010).
Se crescono in modo lineare i danni dovuti agli eventi calamitosi, il numero di
rifugiati e sfollati è fluttuato in modo non lineare tra i 40 e i 45 milioni di
persone negli ultimi dieci anni (vedi immagine 1.9), dato di per sé spaventoso
ma che almeno non presenta una tendenza alla crescita7.
É necessario sottolineato fin da principio che con il termine “emergenza” non
ci si riferisce unicamente alla situazione conseguente ai grandi disastri
naturali, ma spesso anche a eventi bellici, disastri ambientali, instabilità
politiche ed economiche di origine antropica.
Il rapporto sui numeri delle emergenze mondiali, redatto annualmente
dall’UNICEF descrive, a partire dal punto di vista dei più deboli, bambini e
donne, la situazione globale dell’emergenza umanitaria e abitativa, e fornisce
un tanto accurato quanto preoccupante quadro complessivo riguardo le
situazioni di emergenza.
In tutto il mondo, milioni di bambini vivono crisi che persistono da anni.
Mentre alcune di queste attirano l’attenzione della politica e dei media, altre
permangono silenti e inosservate. Ripetute emergenze sovente si abbattono
su chi è già vulnerabile e nel tempo azzerano la capacità delle popolazioni di
8 UNICEF, 2011
7 UNHCR, 2012
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