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Premesse argomentative
Cibo e relazione sociale
L’atto del nutrirsi assume molti significati che esulano dal mero piacere derivato dal riempimento dello stomaco; il momento del
pasto racchiude in sé uno scambio relazionale. Offrire e ricevere del cibo significa riconoscere ed accettare reciprocamente i
legami che si stabiliscono o che si affermano tra due persone. L’atto del cibarsi diventa un atto sociale attraverso il quale si può
riconoscere o negare l’altro.
Cibo e religione
Nessuna religione al mondo trascura l’aspetto gastronomico: la fede dovrebbe manifestarsi in ogni aspetto della vita, ed eccola
perciò entrare anche in cucina. La tavola contribuisce a mantenere viva la cultura di un popolo e la religione, a sua volta, orienta le scelte alimentari
quotidiane dei fedeli. Ad eccezione del Cristianesimo, le religioni hanno generalmente codici alimentari articolati, non per forza punitivi: spesso le
prescrizioni riguardano la celebrazione delle feste, con particolari alimenti dal valore simbolico. Di certo, in quasi tutte le religioni il cibo viene considerato
dono proveniente da Dio e rimanda ad una consapevolezza del senso di donazione che circonda ogni cosa del creato, per cui il credente è grato al
Creatore. I popoli antichi, addirittura, percepivano l’unità fra uomo e cosmo che passa attraverso ogni
sostanza necessaria alla vita; nutrirsi, dunque, equivaleva ad un atto di comunione con la divinità.
Cibo e identità
In molte occasioni, ciò che mangiamo rappresenta una vera e propria “Carta di identità” che permette a noi e
agli altri di riconoscerci. C’è chi si affeziona ai sapori della propria terra (chi all’estero non ha cercato un piatto
di spaghetti per sentirsi a casa?) e chi sperimenta sapori esotici, accessibili grazie al proliferare negli ultimi anni
di ristoranti a base di cucine straniere. Il cibo talvolta diventa anche segno di appartenenza e distinzione,
strumento per prendere distanza da ciò che è “diverso” (es. vegetariani).
Cibo e culture
Nutrirsi è certamente un atto necessario, ma può essere anche uno dei più gioiosi per
l’uomo. E soprattutto, il piacere del palato diventa strumento di conoscenza: i sapori e gli odori delle cucine internazionali
spiegano la storia e le culture delle società del pianeta.
Per conoscersi, dunque, non c’è niente di meglio di sedersi a tavola insieme e rispondere alle diverse domande che nascono
osservando i diversi modi di “mangiare cibi diversi” …così per stare meglio, nella società multirazziale nella quale viviamo oggi. La
popolazione immigrata, appartenente ad etnie diversa dalla nostra, è oggi un fenomeno in continuo aumento; il cibo, che i
bambini assumono anche a scuola, diventa così possibile momento di integrazione e di scambio culturale.
“Storia dell’uomo, storie di cibo” – Siamo quello che mangiamo: il cibo racconta la storia dei popoli – Disciplina: Religione Cattolica – pag. 2