NUOVA FINESTRA_Settembre 2023 | Page 45

clusi gli eventi naturali , sono considerate solo marginalmente . Tuttavia , per alcuni fenomeni meteorologici straordinari del passato è stato dimostrato come i valori massimi di progetto siano talvolta inferiori rispetto alle velocita reali del vento . A oggi , gli Stati Uniti sono il paese con la più ampia e sviluppata normativa in merito . Nel codice statunitense delle costruzioni ASCE 7-16 è riportata una mappa suddivisa in aree a seconda della velocità del vento caratteristica e della probabilità di sviluppo di uragani . Lo standard riconosce , inoltre , come test di riferimento sugli elementi tecnici vetrati , colpiti da uragani o trombe d ’ aria , i protocolli stabiliti dalle norme ASTM E 1886 e ASTM E 1996 . Questi , per la simulazione dell ’ azione combinata delle pressioni del vento agenti e dell ’ impatto dei detriti volanti sui sistemi costruttivi , prevedono l ’ esecuzione di due differenti test su mock-up a scala reale . Le prove d ’ urto sono condotte utilizzando degli impattatori sparati con un cannone ad aria compressa sui campioni . Le masse e le velocità dei missili di prova variano in base al livello di importanza dell ’ edificio e alla sua collocazione geografica . Le tipologie ammesse sono tre :
Esempio di test di laboratorio su mock-up di facciata
- “ small missile ”: sfera d ’ acciaio solida avente una massa di 2 g , un diametro nominale di 8 mm e una velocità di impatto compresa tra il 40 e l ’ 85 % della velocita di base del vento ( fornita dall ’ ASCE / SEI 7 );
- “ large missile ”: elemento di legno avente una massa compresa tra 910 e 6800 g , una lunghezza compresa tra 525 e 4000 mm e una velocità di impatto compresa tra il 10 e il 55 % della velocità di base del vento ( fornita dall ’ ASCE / SEI 7 );
- altro missile : qualsiasi altro elemento rappresentativo con massa , dimensione , forma e velocità d ’ impatto in funzione della velocità del vento di base , determinata dall ’ analisi ingegneristica . I punti di impatto includono , invece , sia il centro del provino sia le zone perimetrali . In seguito all ’ esito positivo dei test di impatto , i campioni di prova sono sottoposti a cicli di pressione sulla base della velocità del vento di progetto fornita dai regolamenti edilizi . È necessario effettuare un totale di 4.500 cicli di pressione positiva e 4.500 negativa e la durata di ciascun ciclo deve essere di 1-3 s . Sull ’ ASTM E 1886 e l ’ ASTM E 1996 si basa , inoltre , lo standard volontario AAMA 506-16 , il quale richiede che altri parametri siano controllati mentre il campione viene testato ( tra cui la temperatura ). Nessuno standard di prova è definito per l ’ involucro opaco . Il codice di progettazione australiano e neozelandese AS / NZS 1170.2 richiede , invece , che porte , finestre e rivestimenti resistano all ’ impatto di : - un elemento in legno di 4 kg di massa con una sezione trasversale di 100x50 mm , lanciato a una velocità pari al 40 % di quella base del vento , per traiettorie orizzontali , o al 10 %, per quelle verticali ;
- una sfera d ’ acciaio da 8 mm di diametro e di circa 2 g , lanciata a una velocità pari al 40 % di quella base del vento , per traiettorie orizzontali , o al 30 %, per quelle verticali . La metodologia di prova e i criteri di accettazione sono forniti nella Technical Note N . 4 per la definizione delle prove di impatto dei detriti portati dal vento sull ’ involucro opaco e trasparente dell ’ edificio . Il codice AS / NZS 1170 , nonostante sia il più stringente per quanto riguarda le velocità di impatto , non richiede il test della facciata ai cicli di pressione positiva / negativa e stabilisce che i componenti dell ’ involucro dell ’ edificio debbano resistere ai detriti volanti per un ’ altezza di soli 25 m da terra . A livello internazionale , i test per la certificazione di resistenza dei prodotti vetrati alle trombe d ’ aria sono normati dalla ISO 16932 , la quale si basa sulle ASTM . Come per gli Stati Uniti , non esistono protocolli per le verifica degli elementi dell ’ involucro opaco . Per quanto riguarda , infine , i Paesi asiatici , sono pochi quelli che prevedono prescrizioni per la realizzazione di involucri edilizi resilienti , nonostante la frequenza di fenomeni estremi . In conclusione , è evidente dal punto di vista normativo la carenza dell ’ Italia , ma più in generale dell ’ Europa , sul tema . Nel nostro paese esistono già assicurazioni che tutelano gli edifici in caso di eventi estremi , ma mancano prescrizioni progettuali che richiedano la resistenza dell ’ involucro edilizio all ’ impatto di detriti trasportati dal vento . Sarebbe auspicabile l ’ introduzione , in contesto europeo di requisiti che garantiscano il funzionamento dell ’ involucro edilizio anche a seguito di eventi distruttivi , almeno per gli edifici pubblici e di primaria importanza .