NUOVA FINESTRA Novembre 2025 | Page 113

FUORI DALLA FINESTRA
Dietro il nome, apparentemente semplice, di“ transparent wood” si nasconde una delle più sorprendenti rivoluzioni dei materiali degli ultimi anni. Gli scienziati del KTH Royal Institute of Technology di Stoccolma, che per primi l’ hanno ideato, lo descrivono come un ponte tra due mondi: quello della biologia e quello dell’ ottica. Il procedimento, solo in apparenza poetico, è in realtà altamente complesso. Si parte da un comune pezzo di legno naturale: si rimuove la lignina- la sostanza che gli conferisce colore e opacità- e si riempiono i microcanali cellulari con un polimero trasparente. Il risultato è sorprendente: un materiale che lascia passare la luce come il vetro, ma conserva la forza e la resilienza del legno.
UN NUOVO PROTAGONISTA PER IL FUTURO DEL COSTRUIRE Il legno trasparente non è una curiosità da laboratorio, ma un candidato reale a riscrivere il futuro del costruire. È più leggero del vetro, isola meglio dal punto di vista termico e può essere prodotto da fonti rinnovabili, anche da scarti della filiera del legno. Può diffondere la luce in modo omogeneo, evitando l’ abbagliamento, e regolare il passaggio termico, contribuendo all’ efficienza energetica dell’ edificio. Immaginate una finestra fatta non di vetro, ma interamente di legno che dà l’ impressione che respiri, che viva, che si fonda con l’ ambiente circostante e dialoghi con la luce; insomma, non una lastra fredda e perfetta, ma quasi una pelle viva che filtra, protegge, riscalda.
DALLA RICERCA AL CANTIERE È qui che la magia della ricerca incontra la concretezza del nostro settore. Il mondo dei serramenti, da sempre sospeso tra tradizione da una parte e ricerca di innovazione dall’ altra, potrebbe trovare nel legno trasparente una nuova frontiera: un materiale bio-based, che parte da una base biologica, e che potenzialmente potrebbe sostituire o integrare il vetro in molte applicazioni. Pannelli, facciate, lucernari, infissi: superfici che non solo lasciano entrare la luce, ma la modulano come farebbe una chioma d’ albero. La struttura cellulare sperimentata con questa innovazione permette di ottenere effetti ottici diffusi, perfetti per architetture che cercano costantemente un equilibrio fra comfort visivo e sostenibilità. A questo si aggiunge una combinazione tra proprietà termiche, leggerezza e resistenza che rende il legno trasparente adatto a contesti dove il vetro tradizionale mostra i suoi limiti, come facciate ad alte prestazioni, costruzioni in legno lamellare, moduli prefabbricati. Con un materiale di questo tipo, non è difficile immaginare un futuro in cui i produttori di serramenti possano offrire linee ibride, dove il legno trasparente diventa un nuovo linguaggio materico, capace di coniugare il fascino del naturale con le performance del tecnologico.
ENERGIA E INTELLIGENZA DEI MATERIALI Gli studi più recenti mostrano che il legno trasparente può essere integrato con microcelle fotovoltaiche o materiali a cambiamento di fase( PCM), trasformandolo in una superficie capace
Una rubrica che ci spinge a guardare oltre i nostri abituali confini, per trarre spunti di riflessione da altri mondi e provare a delineare il futuro del comparto serramenti, senza porci limiti.
di accumulare energia o di regolare il calore in modo dinamico. In pratica, la finestra potrebbe, oltre a dare una luminosità completa, mantenendo il fascino del legno, contribuire al bilancio energetico dell’ edificio, non più come un punto debole dell’ involucro, ma come un attore attivo. Un concetto che rivoluziona la logica con cui progettiamo gli infissi: non più barriere tra interno ed esterno, ma membrane intelligenti, vive, che dialogano con il clima e con il comfort dell’ abitare.
UN’ ESTETICA CHE RESPIRA Anche dal punto di vista estetico, il legno trasparente apre una dimensione nuova: l’ architetto potrà giocare con superfici allo stesso tempo calde e luminose, non più fredde e riflettenti. Gli edifici potranno essere più accoglienti, più“ vivi”, più coerenti con il linguaggio naturale del paesaggio. E in un’ epoca in cui parliamo di sostenibilità, biofilia e comfort sensoriale, questo materiale incarna perfettamente il concetto di tecnologia gentile: non opposta alla natura, ma generata da essa. Nel legno trasparente, la luce non è solo una funzione: è un’ emozione. Filtra, si diffonde, accarezza gli interni con un’ intensità che nessun doppio vetro potrà mai imitare. È una luce che non abbaglia, ma accompagna. Che non riflette, ma racconta.
QUANDO IL LEGNO PENSA COME LA NATURA Se i serramenti della Lego ci hanno insegnato che il futuro sarà modulare, il legno trasparente ci ricorda che sarà anche organico. La prossima rivoluzione non passerà solo da algoritmi o sensori, ma da materiali capaci di pensare come la natura. Il legno trasparente è un ossimoro perfetto: solido ma luminoso, antico ma futuristico. È il simbolo di un modo nuovo di progettare, dove il confine tra ciò che è naturale e ciò che è artificiale si fa sempre più sottile. In questa prospettiva, anche le aziende del serramento dovranno cambiare approccio: smettere di considerarsi solo produttori di chiusure e diventare progettisti di esperienze abitative, interpreti di una nuova relazione fra materia, energia e luce. Perché quando la finestra diventa viva, tutto il modo di costruire cambia: si passa dall’ oggetto alla funzione, dalla funzione all’ e- mozione. Imparare a costruire con intelligenza biologica significa imitare i processi del mondo vegetale e riportare la bellezza dentro la tecnologia. Forse un giorno diremo che il serramento più innovativo del XXI secolo non è stato quello connesso al Wi- Fi, ma quello che ha imparato a respirare come il legno fa in natura. E che, in un’ epoca di materiali sintetici e superfici fredde, qualcuno ha avuto il coraggio di guardare dentro un pezzo di legno … e vederci la luce.
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