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INTERNO 1-2016 08/01/16 10.39 Pagina 11 3 una parte delle risorse da investire nel nuovo modello. Bisogna porre in essere ogni strategia utile al miglioramento della riduzione degli sprechi e alla sostenibilità economico-finanziaria del sistema sanitario in Italia. In un’ottica di spending review, resa necessaria dalla situazione in cui versa attualmente il bilancio dello Stato italiano, occorre in primo luogo eliminare una serie di sprechi in molti casi evidenti, facendo rispettare ad ogni settore i costi standard ed individuando in modo consapevole e ragionato precise priorità nell’allocazione delle risorse. Affinché questo nuovo percorso possa trovare una efficace implementazione, il Ministero della salute si è prefissato nel prossimo triennio numerosi obiettivi che saranno realizzati attraverso l’utilizzo di differenti strumenti, tutti però convergenti verso un unico scopo: la riforma della sanità e del suo modello organizzativo. IL PATTO PER LA SALUTE Il Patto affronta argomenti rilevanti quali la programmazione del fabbisogno standard del Servizio Sanitario Nazionale e dei fabbisogni standard regionali, l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza, la razionalizzazione dell’assistenza territoriale e la promozione della domiciliarità del welfare di comunità etc.. E’ proprio il Patto lo strumento di garanzia per un uso razionale delle risorse nel settore sanitario e per l’eliminazione di sprechi del sistema. IL PROGRAMMA DI REVISIONE DELLA SPESA Parallelamente il Ministero della salute è impegnato con il programma di revisione della spesa, così come delineato dal Commissario Cottarelli. Il Gruppo di coordinamento istituito presso il nostro Dicastero, sta lavorando alla formulazione di proposte e soluzioni che possano comportare risparmi di spesa distribuiti nel periodo 2014 – 2016 e all’individuazione, attraverso una specifica mappatura degli ambiti in cui è possibile intervenire per documentare oltre che un miglioramento dei conti, anche una concreta riqualificazione dei servizi a favore dei cittadini. Tra i principali ambiti presi in esame si riportano i seguenti: individuazione di standard qualitativi e di costo per i servizi appaltati; razionalizzazione degli acquisti; razionalizzazione scorte – logistica; razionalizzazione e sostenibilità consumi energetici; interventi su farmaci e dispositivi medici; valutazione delle tecnologie sanitarie per il governo dell'innovazione e il disinvestimento selettivo (HTA); appropriatezza d’uso delle apparecchiature; appropriatezza delle indagini diagnostiche e dei percorsi diagnostico-terapeutici; appropriatezza dei ricoveri ospedalieri e dell’accesso in Pronto Soccorso; revisione della struttura della governance del Ministero della salute e degli enti vigilati; prevenzione della corruzione e del conflitto di interessi. Il Patto per la salute e il programma di revisione della spesa vanno nella medesima direzione. In entrambi i casi la parola d’ordine è recupero dell’appropriatezza, eliminazione degli sprechi, e reinvestimento dei risparmi nel sistema, nel nostro caso, nel sistema sanitario. Allo stato attuale, costituiscono i due strumenti più importanti per realizzare una vera riforma del sistema, se interpretati e svolti correttamente e continuativamente insieme alle Regioni. Lo scopo è porre in essere ogni strategia utile all’utilizzo etico delle risorse e al miglioramento della riduzione degli sprechi attraverso un programma di revisione e aggiornamento della struttura gestionale e della governance degli ospedali così da consentire una riduzione complessiva della spesa senza pregiudicare il livello di qualità delle prestazioni e la competitività dell’industria del nostro Paese. L’accento è stato posto quindi sulle attività, le funzioni, la struttura, la regolamentazione interna, le modalità attraverso cui si svolgono i processi organizzativi e sul presupposto che l’inappropriatezza degli interventi clinici ed assistenziali costituisce l’indicatore dell’esistenza di una patologia, la spia della presenza di un difetto di organizzazione. E’necessario intervenire sui seguenti fattori: 1) Ricoveri inappropriati. 2) Sprechi da assenza o carenza di integrazione ospedale-territorio 3) Carenza di assistenza domiciliare e di welfare di comunità 4) Posti letto ospedalieri La sfida dei prossimi anni è garantire su tutto il territorio nazionale livelli di assistenza adeguati e uniformi in tutte le regioni alla popolazione, specialmente quella anziana e residente nelle aree interne più difficilmente raggiungibili dalla tradizionale rete di assistenza. Nuova Finanza - gennaio, febbraio 2016 - Pag. 11