Notizie dalla Santa Croce - giugno 2014 Jun. 2014 | Page 16
Facoltà di Comunicazione Istituzionale
IX Seminario Professionale
STRATEGIE CREATIVE
PER UN CAMBIAMENTO
CULTURALE
L
a comunicazione spontanea di Papa Francesco.
La Santità di Giovanni Paolo II. Ma anche le
esperienze dei giornalisti, e il mondo digitale che
ormai non può essere ignorato. Sono tutte esperienze da
comprendere e sfide da cogliere per proporre “strategie
comunicative creative per promuovere un cambiamento
culturale”.
Era proprio questo l’obiettivo del IX Seminario
Professionale sugli Uffici di Comunicazione della Chiesa
organizzato dalla Facoltà di Comunicazione, che dal 28 al
30 aprile ha visto impegnati per più di 300 professionisti
venuti da diverse parti del mondo.
Il Cardinale Timothy Dolan, Arcivescovo di New York,
ha aperto i lavori puntando l’attenzione sull’importanza
della professionalità, perché “il modo in cui si dice
qualcosa è tanto importante quanto il suo contenuto!
Ed inoltre non bisogna mai aver paura di dire la verità,
perché dalla Chiesa ci si aspetta trasparenza”. Ha
poi offerto “sette proposte” per una comunicazione
istituzionale davvero efficace.
Il Cardinale Philippe Barbarin, Arcivescovo di Lione,
ha invece parlato dell’esperienza vissuta in prima
persona, di vera e propria lotta contro un fare della
politica apertamente schierata contro qualunque idea
di trascendenza. In questo, la Chiesa di Lione si è fatta
promotrice su larga scala in Francia del coinvolgimento di
migliaia di persone, incluse associazioni e organizzazioni.
Due le sessioni pratiche che si sono tenute durante il
seminario. La prima, con i vaticanisti Valentina Alazraki
(Televisa), Lucio Brunelli (Rai), Antoine-Marie Izoard
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(I-media) ed Elisabetta Piqué (La Nación), che hanno
raccontato la loro esperienza ad un anno dall’elezione
di Papa Francesco, cercando di tratteggiarne le qualità
comunicative e le novità introdotte nel sistema dei
media. Una seconda sessione, moderata da Mons.
Domenico Pompili, Direttore di Comunicazione della
Conferenza Episcopale Italiana, ha visto riuniti attorno
allo stesso tavolo i responsabili di comunicazione della
Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles, Margaret
Doherty, dell’Arcidiocesi di Lyon, Natalia Trouiller, e
dell’Arcidiocesi di New York, Joseph Zwilling, che hanno
centrato l’attenzione sul “rapporto fra la comunicazione
offline e online”.
Sulla scia delle condivisioni e dell’arricchimento
reciproco, sono stati presentati 60 papers, dallo stile
comunicativo di Papa Francesco a come comunicare la
carità, dall’uso di Facebook da parte di una istituzione
ecclesiale a come comunicare le proprie convinzioni in un
contesto ostile. Sono state inoltre presentate esperienze
di strategie comunicative realizzate in occasione di grandi
eventi ecclesiali, e vari progetti realizzati da congregazioni
e associazioni di fedeli.
Dopo l’udienza generale del mercoledì, l’appuntamento
con P. Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa
della Santa Sede, ha dato inizio all’ultima giornata del
seminario. Lombardi ha riflettuto sulla spontaneità
comunicativa di Francesco, “che rompe le barriere” e
che rappresenta “un aspetto molto caratteristico” del
suo pontificato, insieme allo stile “semplice e concreto”,
fatto di parole “efficaci” ed “atteggiamenti e gesti molto
espressivi”.
Analogamente, l’intervento della prof.ssa Helen Alvaré,
docente di Diritto alla George Mason University, è stato
un ulteriore sviluppo della sfida della comunicazione
creativa a partire dallo studio del linguaggio che racconta
l’identità umana non in maniera trionfalistica o con rabbia
di fronte alle ostilità mondane, ma cercando di attingere
dalla “fede, dalla carità, dalla ragione e dall’esperienza”.
Si è anche parlato di “emergenza educativa” e del ruolo
della stampa “nel nuovo mondo digitale” con Matthew