Notizie dalla Santa Croce - giugno 2014 Jun. 2014 | Page 11
speculazione finanziaria è buona. Il libero mercato
non è solamente un semplice fenomeno economico,
il più efficace distributore di beni e di servizi, ma un
fenomeno etico: la libertà è un’esigenza della dignità
umana; e dall’altro canto si è liberi solo essendo etici.
5. La corruzione distrugge la libera economia - Già
a Buenos Aires, il Cardinale Bergoglio alzava la voce
contro la corruzione: la corruzione non si perdona,
si sana! La corruzione distrugge il libero mercato
e perciò anche il mercato etico: la corruzione non
premia lo sforzo e il merito, ma il favoritismo. Non
esiste concorrenza leale in cui sono i consumatori
a scegliere chi offre il prodotto migliore, ma sono
i potenti che decidono. La corruzione gonfia la
burocrazia, crea una cultura del sospetto,… è un vero
cancro della società!
6. La concorrenza va ripensata dalla carità cristiana
- La concorrenza leale è un elemento chiave della
libera economia. Ha sempre e ovunque il risultato
di abbassare i prezzi. La concorrenza leale favorisce
i poveri! Stimola la creatività, l’arrivare prima
dell’altro, l’offrire il prodotto migliore. È come
una gara fra le imprese. La concorrenza fa sì che il
prodotto che all’inizio era lusso diventa raggiungibile
per tutti.
7. La finanza deve servire l’economia, non al
rovescio - San Bernardino da Siena definiva il
denaro come il “sangue” della società, che deve
fluire al cuore e mantenere tutto il corpo in vita e
salute. Innanzitutto, va detto che la finanza, come
l’economia, è un bene, un “bene pubblico” nel senso
di Adam Smith. Un rifiuto o una condanna tout court
del sistema esistente sarebbe a mio avviso ingiusto.
Ciononostante, qualcosa è andato storto: “finanza
creativa”, ricchezza virtuale senza alcun legame con la
realtà, giochi in borsa, non servono al bene comune.
Tutto questo non può essere buono. Il sistema
finanziario, le istituzioni di Wall Street, sono come
i medici rispetto al flusso sanguineo, o i poliziotti
del mercato: non devono immischiarsi e diventare
partecipi nel gioco. Non devono poter trarre profitto
dalle perdite dei loro clienti!
8. L’usura esiste! - Durante secoli, la morale cristiana
vietava assolutamente ogni forma di interesse per un
prestito. Certamente, nella sua assolutezza sbagliava
e diventò insostenibile per il commercio monetizzato.
Sorsero i cosiddetti titoli estrinseci che fecero
possibile l’interesse per il finanziamento di operazioni
mercantili, come prezzo per la liquidità.
Oltre al fenomeno dell’usura come interesse
smisurato, sfruttamento di una situazione di
emergenza di un povero, il monito del Papa non ci
potrebbe far pensare che un credito di mero
consumo potrebbe essere illecito?
9. Liberiamoci dall’idolatria del denaro - Forse
questa è la più “religiosa” delle parole del Papa
all’economia, che si rifà all’insegnamento di Gesù e
cioè che non possiamo servire a Dio e a mammona.
La libertà interiore dai soldi non è la spensieratezza o
l’indifferenza dei ricchi, ma la fiducia in Dio Padre che
ci sprona a preoccuparci dei bisogni dei poveri veri.
San Giovanni Paolo II una volta disse: io ho visto il
crollo del comunismo, il mio successore vedrà il crollo
del capitalismo. Si riferiva al capitalismo cattivo:
all’idolatria dei soldi, senza regole legali, senza etica,
senza cultura umanistica.
Giugno 2014
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