NON LIEU OC PRESS | Page 4

DI TIZIANA NICOLOSI In un vortice della mente. In aeroporto. Nel fondo di un pozzo. A Pantalica. Il non luogo è quel ponte, quello spazio residuo o transizionale. La riconcettualizzazio- che lo ha reso esistente e subito agonizzante nella paternità di Augé. Ciò che nella impressione fredda e formale rappresenta il non luogo, è qualcosa di nega- tivo, di così aleatorio per quanto necessario, tutto, un pieno senza spazio reale per le sue parti, una messinscena strumentale di una sceneggiatura cannibale. Ma è proprio da questo scorrere semantico impalpabile che viene fuori l’opera d’arte, l’essenza unica e irripetibile, se non nella sua clonazione conti- 4 nua dall’atto creativo, nella sua seriale ripro- - renza sentimentale, temporale, narrativa. lavora il continuum tecnologico e situaziona- le, comunicativo, esperenziale del ‘non luogo’ - come punto di partenza e meta, come ‘moto a luogo’, ‘moto da luogo’ e ‘stato in luogo’, altamente e fortemente riconosciuti, etichet- tati e platealmente condivisi. Siamo dei microcosmi entro cui si realizza il macrocosmo. Siamo il movimento da un para- Siamo nella visione come processo intuiti- vo-descrittivo, nell’interconnessione di una dimensione divoratrice.