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CONCLUSIONI
non bull-ARTI di me 4 KIDS
Il progetto ci ha dato modo di sperimentare un modello che vede nei bambini e nei preadolescenti gli attori principali del contrasto alla povertà educativa , se esiste una rete educativa e istituzionale capacitante nei confronti degli studenti e delle studentesse , se si costruisce un patto basato sulla corresponsabilità e sulla valorizzazione positiva delle capacità , i bambini e le loro famiglie aderiscono a questa possibilità e il sistema si autosostiene , richiede esso stesso continuità ( ad esempio erano i ragazzini stessi a chiederci quando avrebbero fatto altri interventi nelle classi e i genitori ci segnalavano classi , ad esempio dei fratelli più piccoli dei peer , dove sarebbe servito un intervento ).
Il progetto ha raccolto l ’ interesse dei ragazzi e delle famiglie proprio in quei contesti in cui è più scarso l ’ accesso dei ragazzi a offerte educative gratuite e aperte e l ’ alternativa alla partecipazione al progetto era la solitudine a casa o l ’ aggregazione spesso rischiosa della strada . I temi del cyberbullismo e del bullismo sono stati scelti perché sono temi su cui vi era una forte esperienza e una metodologia già molto sviluppata in precedenti progetti da parte del Centro Studi Sereno Regis ma possiamo immaginare la peer education come un modello applicabile a molti altri temi .
Il progetto , come abbiamo cercato di mostrare , ha investito fortemente sullo sviluppo di competenze relazionali e sull ’ idea che l ’ apprendimento passa attraverso la condivisione , il modello può essere replicabile anche su progetti ad esempio più puramente di sostegno scolastico , sono le relazioni positive , il riconoscimento dell ’ altro e il sentirsi riconosciuti dai propri pari , dagli adulti , educatori , genitori che permette ai bambini di sviluppare appieno le proprie potenzialità .

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non bull-ARTI di me 4 KIDS CONCLUSIONI Il progetto ci ha dato modo di sperimentare un modello che vede nei bambini e nei preadolescenti gli attori principali del contrasto alla pover- tà educativa, se esiste una rete educativa e istituzionale capacitante nei confronti degli studenti e delle studentesse, se si costruisce un patto ba- sato sulla corresponsabilità e sulla valorizzazione positiva delle capacità, i bambini e le loro famiglie aderiscono a questa possibilità e il sistema si autosostiene, richiede esso stesso continuità (ad esempio erano i ragaz- zini stessi a chiederci quando avrebbero fatto altri interventi nelle classi e i genitori ci segnalavano classi, ad esempio dei fratelli più piccoli dei peer, dove sarebbe servito un intervento). Il progetto ha raccolto l’interesse dei r Y^HH[H[ZYYH[[]YZH۝\H[ZH0pH\8&XX\ZHY^HHٙ\HYX]]Bܘ]Z]HH\\HH8&X[\]]H[H\X\^[ۙH[]\HB]Y[HH\H8&XYܙY^[ۙH\\[H[HYKH[ZH[X\[\[H[[\[ۛ]H[H\0Hۛ[ZHHZBH\H[HܝH\\Y[HH[HY]XHp[ݚ[\]H[XY[H]HH\H[[YH\[Y\XHX[[š[[XY[\HHY\YX][ۈYH[[[\XX[HH[H[B[ZK[]YHXX[[\]H[\KH[\]ܝ[Y[B[ݚ[\H\][H[^[ۘ[HH[8&ZYXHH8&X\[[Y[œ\H]]\Hۙ]\[ۙK[[[p\\H\XX[H[BH]HY\[\[pH\[Y[HHYۛ\XۛB[^[ۚH]]K[Xۛ[Y[[8&X[H[[\HXۛ]]HZBH\KYHY[KYX]ܚK[]ܚHH\Y]HZH[X[HBݚ[\\H\Y[HYH[X[]0