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non bull-ARTI di me 4 KIDS
PEER EDUCATOR IN AZIONE PER I GENITORI
Possono dei ragazzi capacitati con la metodologia della peer education
contribuire al sostegno della propria rete educativa? Può un approccio
riflessivo attivato in loro riflettersi in un confronto con gli adulti e i
genitori? Possono i ragazzi e le ragazze esprimere visioni dei propri
problemi e condividerle con gli adulti?
Queste erano le domande più sfidanti che ci siamo posti nell’ambito
di Non bull-ARTI di me 4 kids. A sostegno di questa parte specifica
avevamo posto l’Associazione Nazionale Pedagogisti; il loro ruolo era
quello di facilitare il contatto e il confronto fra i ragazzi e i genitori.
Le pedagogiste hanno avviato il percorso con i ragazzi e le ragazze
che avevano già svolto il percorso di peer education, che si erano già
sperimentati in attività nelle classi e che si erano sentiti stimolati dalla
sfida: «Facciamo la peer education anche con i genitori? Possiamo spiegare
anche a loro che cosa sono il bullismo e il cyberbullismo e che cosa ci
aspettiamo da loro quando ci troviamo in questa situazione?». Per quanto
riguarda l’I.C. Cena siamo riusciti a organizzare 3 incontri di confronto
fra ragazzi e le pedagogiste già nel periodo fra aprile e maggio del 2017
a cui hanno partecipato 23 ragazzi, usando nuovamente il teatro, dibattiti,
giochi di ruolo e investendo moltissimo nel processo empatico, i ragazzi
hanno cercato di immedesimarsi nei propri genitori e hanno scelto di
raccontarsi attraverso un rap presentato anch’esso alla festa di fine anno.
Anche presso l’I.C. Saba il percorso è stato strutturato in tre incontri, ma
quest’ultimo è stato realizzato nel periodo autunnale in concomitanza
con il nuovo ciclo di formazione dei peer educator, e ha coinvolto i
ragazzi delle classi terze che l’anno scolastico precedente (gennaio-
marzo 2017) avevano partecipato alla peer education, circa sedici ragazzi
e ragazze. L’incontro fra ragazzi e genitori si è concretizzato in questo
caso in tre momenti fondamentali due Open Day della scuola in cui hanno
partecipato i genitori delle primarie del quartiere durante i quali i peer
hanno proposto ai genitori alcune attività che normalmente vengono
proposte nelle classi, facendoli entrare in una dimensione ludica e di
condivisione paritaria.
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