NM magazine World Settembre 2020 | Page 82

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Non noi, io La pnl esce dai canoni classici della psicoterapia: cerca per quanto possibile di evitare di cadere in dicotomie, categorizzazioni, etichette… per rispettare invece la Persona, la singola persona portatrice di una verità assolutamente unica. La pnl non crede nel “noi”, nello spostamento degli indici referenziali, nell’assenza in sostanza di un soggetto responsabile e creatore. Tutt’altro: è il soggetto, con la sua specifica esperienza nel mondo, a generare l’attualità del suo vivere, la percezione che risiede nella cosiddetta mappa.

Così nella spiritualità: Gesù apprezzava coloro che iniziavano la frase con “Io…”, Ponzio Pilato compreso finché non cedette alle richieste del popolo, del “noi” appunto, che lo “obbligò” a cedere e a crocifiggere il messia. Cosa disse Gesù agli uomini che volevano lapidare l’adultera? Va bene, fatelo pure, ma uno ad uno! Nessuno ebbe il coraggio di scagliare la pietra: il noi offusca la verità dell’io. Il rapporto tra pienneleuta e ‘paziente’ è un contratto tra un “io” e un altro “io”, non tra il rappresentante degli psicologi sapienti e quello dei malati inermi.

E’ proprio un contratto psicologico, nel senso etimologico del termine: λογος (parola) e ψμχή (anima). “Psicologo” e cliente concordano un discorso e quindi un percorso di ricerca dell’anima, partendo da una serie di premesse positive e da un sistema caratterizzato da modelli linguistici (Metamodello, Sleight of Mouth, Milton model). Questo percorso ha una funzione sostanzialmente catartica: individuando le distorsioni nel linguaggio (cancellazioni, generalizzazioni e deformazioni) e le convinzioni limitanti presenti nella mappa, si può ottenere un graduale superamento della superficialità comunicazionale, con il fine, seppur non dichiarato, di liberare l’anima dai lacci culturali ed esperienziali in cui era rimasta ingabbiata.

La pnl fa lo stesso lavoro dei maestri orientali: una pulitura del surplus, non un riempimento; semmai, l’eventuale nuova programmazione spetta alla persona attraverso l’acquisita consapevolezza e strumenti come la visualizzazione, tecnica su cui la pnl ha fornito un pregevole contributo (soprattutto con le submodalità di Bandler), ma che risale quanto meno all’antica sapienza orientale. Il requisito essenziale per l’efficacia del terapeuta in questa che possiamo ritenere un’autentica missione è la sua capacità di adeguamento al paziente: gli apostoli “cominciarono a parlare in altre lingue […] ciascuno li sentiva parlare nella propria lingua.” Atti 2, 18. L’ultimo grande apostolo è stato, anche in questo senso, Karol Wojtyla.

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