#Nel contagio (cose mai udite) Pratiche da Salasso NEL CONTAGIO | Page 9
Regimen Sanitatis Salernitanum - La regola sanitaria salernitana
trarre gli anestetici. Il primo estratto utilizzato a tale scopo fu quello desunto dalla Spongia somnifera.
Non era facile essere ammessi alla scuola medica di Salerno sebbene fosse aperta anche a donne.
Bisognava aver studiato tre anni di logica ed aver compiuto un praticantato di un anno presso un
medico anziano.
Il Liber Augustialis attribuito a Federico II (1191-1250) che stabilì di salvaguardare la natura
della salute del popolo con l’art.45 riconobbe capaci di professare la medicina e mestieranti sanitari (i
paramedici) solo coloro dotati di un diploma.
Il Flos Medicianae Salerni o Lilium Medicinae o Regimen Sanitaria Salernitarum del 362 a.C. raccoglie i
precetti in versi scritti da Arnaldo di Villanova ed è un trattato igienico-profilattico per la
conservazione del benessere e la cura del corpo attraverso l’utilizzo delle erbe, frutta e verdura.
Il testo entrò in contrasto col mondo ecclesiastico medioevale perché i medici lo sostituirono con
un’etica razionale e laica tanto che il concilio di Reims proibì ai religiosi l’esercizio medico proprio per
la laicità che lo informava.
La scuola secondo la leggenda sarebbe stata fondata da quattro personaggi di origine diverse un
pellegrino greco, Areteo, riparatosi sotto l’arco dell’acquedotto dell’Arce dove tentò di curare la ferita
di un nobile romano, Antonio di discendenza flavia, anch’egli in sosta in quel posto.
Scelsero casualmente quel riparo da altri due uomini: Abdul d’Aleppo, di ritorno da un viaggio in
mare, e Isacco di Betania la cui arte medica fu accolta e prodigata a partire dal IX secolo presso la
Certosa di Trisulti.
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