#Nel contagio (cose mai udite) Pratiche da Salasso NEL CONTAGIO | Page 24

Il Processo di Plagio Nel contagio (cose mai udite) Aldo Braibanti (1922-2014) laureato in filosofia teoretica, fu ex partigiano, iscritto al partito comunista e omosessuale. Si occupò principalmente di ricerca teatrale, scrittura e letteratura. Fu poeta e un esperto mirmecologo (studioso di insetti). Nel sessantadue arrivò a Roma in compagnia di Giovanni Sanfratello un giovane che allora aveva ventitré anni appartenente ad una famiglia borghese e di origine conservatrice, ex fascista e cattolica. Il ragazzo decise di allontanarsi spontaneamente da casa per i rapporti difficili che viveva col padre. Il giovane diceva di non condividere le idee anche sulla sua educazione. Nell’ottobre di due anni successivi infatti, Ippolito Sanfratello, il padre di Giovanni mosse l’accusa di plagio nei confronti di Aldo Braibanti che fu sottoposto a processo. Nel novembre del sessantaquattro l’intellettuale e Giovanni Sanfratello saranno bruscamente separati in quanto quattro uomini irruppero nella pensione romana dove soggiornavano trascinando via il giovane atteso in macchina dal padre. Fu trasferito nel manicomio di Modena dove subì diversi elettroshock e shock insulinici. Fu dimesso dopo un anno e mezzo e al processo testimoniò a favore dell’accusato. Aldo Braibanti fu condannato nel sessantotto, dopo un processo durato quattro anni, a nove anni di reclusione diventati sei in appello di cui due condonati perché ex partigiano della resistenza. Gli anni di carcere realmente scontati furono due. L’ex compagno non fu difeso da alcune linee della sinistra che in quel periodo considerarono la variazione sessuale giudicabile "indifendibile" in quanto vista come "degenerazione piccolo borghese".