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Galleria
L’interno presenta un grande androne
con volta alla leccese ed al centro lo
stemma familiare, composto da una
torre merlata che sovrasta una torre più
stretta, tutto su campo azzurro.
A destra dell’androne si aprono le
stalle, molto ben conservate con gli
stalli in legno; al di sopra di queste,
raggiungibili dalla rampa principale ma
con ingresso indipendente sul viso
laterale, si aprono 4 camere,
corrispondenti ai locali per la servitù.
A sinistra dell’androne è il ricovero per
le carrozze.
Il vano scalo presenta una bella scalinata
a doppia rampa (detta anche ‘a tenaglia’)
di ispirazione napoletana, su modello
dell’architetto Ferdinando Sanfelice.
Il Maestro fabbricatore del palazzo fu
Francesco Saverio Miraglia.
Nello spazio tra l’androne ed il primo
piano si aprono una serie di ambienti di
servizio, tra i quali di maggiore interesse
è la grande cucina.
La grande cucina è ben conservata, con
l’originale decoro di riggiole (piastrelle
maiolicate),
di
tipica
tradizione
settecentesca meridionale.
La Galleria è decorata con
una grande tela ad olio di
Domenico Antonio Carella
che rappresenta ‘Enea
abbandona la regina di
Cartagine Didone’. Questo
pittore, nato a Francavilla
Fontana (BR), è un
modesto
allievo
della
scuola napoletana legata
alla figura di Francesco
Solimena. Il soffitto è
decorato a tempera su carta.
Nella saletta attigua al
salone, al centro del
soffitto, è inserito un
dipinto ‘a guazzo’ (un
particolare tipo di pigmento
pittorico a tempera che
conferisce al dipinto una
lucentezza perlacea).
Rappresenta un soldato
vittorioso su un carro che
trascina il corpo del nemico
vinto verso la porta di una
città cinta da alte torri
(interpretato come Achille
che trascina il corpo di Ettore).