My first Magazine La Sindone classe 2A-converted | Page 8

IL VOLTO viene scattata la prima foto della Sindone, ottenuta grazie alla macchina fotografica dell’avvocato torinese Secondo Pia . La scoperta della "negatività" e il grande vantaggio di avere a disposizione delle fotografie sulle quali studiare nei minimi dettagli l'immagine, costituirono un potente strumento di diffusione della Sindone e consentirono agli studiosi di iniziare seri e approfonditi studi sulle caratteristiche e sulla natura delle impronte. Da allora è trascorso oltre un secolo e la ricerca scientifica sulla Sindone ha fatto passi da gigante, raggiungendo conoscenze allora impensabili, ma ciò nonostante fermandosi di fronte a problemi che per il momento restano ancora non risolti. Nessuno scienziato è ancora riuscito a riprodurre un'immagine identica a quella raffigurata sulla Sindone, nonostante le numerose teorie proposte e i molti tentativi sperimentali effettuati. Ciò naturalmente contribuisce da un lato ad accentuare il mistero che da sempre caratterizza l'immagine sindonica, dall'altro a stimolare sempre nuovo interesse da parte degli studiosi e degli scienziati in ogni settore di ricerca. pubblicazioni ufficiali le dimensioni erano date come 437 cm per 111 cm. Dopo l'intervento dell'estate 2002, le nuove misure comunicate ufficialmente sono 442 cm per 113 cm. Le macchie di sangue e di siero presenti sono irriproducibili con mezzi artificiali. È sangue coagulatosi sulla pelle di un uomo ferito e ridiscioltosi a contatto con la stoffa umida. Si tratta di sangue umano maschile di gruppo AB che all'analisi del DNA è risultato molto antico. Interessante anche il confronto con gli studi compiuti sui resti del miracolo eucaristico di Lanciano (Chieti). Qui nel sec. VIII, nella chiesa di san Legonziano, nelle mani di un monaco basiliano che dubitava della presenza reale di Cristo nelle specie eucaristiche, al momento della consacrazione l'ostia diventò carne e il vino si mutò in sangue. Dalle indagini compiute nel 1970 da Odoardo Linoli, libero docente in anatomia e istologia patologica e in chimica e microscopia clinica all'Università di Siena, risultò che la carne è vero tessuto miocardico di un cuore umano e il sangue è autentico sangue umano del gruppo AB. Oltre al sangue, sulla Sindone c'è l'immagine del corpo che vi fu avvolto. Questa immagine, dovuta a degradazione per disidratazione e ossidazione delle fibrille superficiali del lino, è paragonabile ad un negativo fotografico. È superficiale, dettagliata, tridimensionale, termicamente e chimicamente stabile. È stabile anche all'acqua, non è composta da pigmenti, è priva di direzionalità e non è stata provocata dal semplice contatto del corpo con il lenzuolo: con il contatto il telo o tocca o non tocca. Non c'è via di mezzo. Invece sulla Sindone c'è immagine anche dove sicuramente non c'era contatto. I suoi chiaroscuri sono proporzionali alle diverse distanze esistenti fra corpo e telo nei vari punti di drappeggio. Si può dunque ipotizzare un effetto a distanza di tipo radiante. Sotto le macchie di sangue non esiste immagine del corpo: il sangue, depositatosi per primo sulla tela, ha schermato la zona CHE COSA RIVELANO LE IMPRONTE SUL LENZUOLO? sottostante mentre, successivamente, si formava l'immagine. Cosa certamente non è la Sindone L'immagine non è stata prodotta con mezzi artificiali. Non è un La Sindone, rivela due interessanti particolari che consentono una precisa ricostruzione di questa dolorosa andata al sepolcro. La prima documentazione riguarda la zona de reni, dove il corpo dell'Uomo della Sindone è segnato da macchie di sangue, in direzione trasversale, così da far pensare ad un deflusso del dipinto né una stampa: sulla stoffa è assente qualsiasi pigmento. Non è il risultato di una strinatura prodotta con un bassorilievo riscaldato: le impronte così ottenute passano da parte a parte, tendono a sparire, hanno diversa fluorescenza e non hanno caratteristiche tridimensionali paragonabili a quelle della Sindone. sangue, causato dalla posizione orizzontale assunta dal corpo nel tragitto dal Calvario al sepolcro. Dalla ferita del costato, ponendo il corpo supino, il sangue della parte inferiore del corpo, rimasto ancora nei vasi dopo la ferita del soldato.Cosa certamente è la Sindone È un lenzuolo di lino che ha certamente avvolto il cadavere di un uomo flagellato, coronato di spine, crocifisso con chiodi, trapassato da una lancia al costato. Le tradizionali dimensioni erano riportate come 436 cm di lunghezza e 110 cm di larghezza fino a tempi recenti. Dal 1998 nelle LA SINDONE La Sindone fotografata da Giuseppe Enrie (1931). In alto l'immagine dorsale (capovolta), in basso quella frontale. Ai lati delle immagini si vedono le bruciature dell'incendio del 1532 e i relativi rattoppi (rimossi nel 2002) La Sindone di Torino, nota anche come Sacra Sindone o Santa Sindone, è un lenzuolo di lino conservato nel Duomo di Torino, sul quale è visibile l'immagine di un uomo che porta segni dovuti a maltrattamenti e torture compatibili on quelli descritti nella Passione di Gesù. Alcune persone identificano l’uomo con Gesù e il lenzuolo quello usato per avvolgerne il corpo nel sepolcro