My first Magazine Animazione Sociale | Page 49

trovare lavoro e abitazione, un frequente isolamento sociale, ma anche una diminuzione dell’autostima e della capacità di trovare soddisfazione e piacere dalle proprie esperienze di vita (Ailas, 2006). In ambito sanitario ancora poche ricerche hanno indagato le conseguenze degli atteggiamenti negati- vi rispetto all’erogazione di cure verso i pazienti con disturbi d’uso di sostanze. Si possono comunque evidenziare le seguenti: • un ritardo nell’accesso alle cure (il timore dello stigma e di reazioni negative è una delle principali ragioni per cui non si cerca un aiuto professionale); • una minor probabilità di completare il trattamento (gli atteggiamenti negativi dei professionisti posso- no contribuire all’abbandono delle cure e compor- tare una diminuzione del controllo della salute da parte dei pazienti); • una qualità terapeutico-assistenziale non ottimale; • un minor empowerment dei pazienti, con una ri- caduta su autostima ed esiti dei trattamenti; • una più difficoltosa collaborazione tra professio- nista e paziente; • un approccio relazionale di tipo evitante, con minor ingaggio personale ed empatia (che si tra- duce, ad esempio, in visite più brevi). Gli effetti negativi sulle pratiche di cura Strategie di contrasto allo stigma Si è già detto come lo stigma implichi non solo un pre-giudizio nei confronti della persona che presenta una determinata carat- teristica giudicata negativamente all’interno di un contesto sociale, ma anche la presenza di forme di- scriminatorie. I comportamenti discrimina- tori correlati allo stigma sono rilevabili in diversi ambiti di vita della persona. Le conseguenze più comuni si riferiscono a forme di svantaggio quali una maggior difficoltà nel A questo punto merita chiedersi: quali strategie possono essere efficaci per ridurre lo stigma? Come migliorare gli atteggiamenti del personale sanitario verso le persone di cui devono prendersi cura? Proverò a elencare alcune strategie che, integrate tra loro, possono favorire una miglior cura e presa in carico, attingendo sia alla mia esperienza personale che alla letteratura (tra cui Livingston, Milne, Fang Amari, 2012, e Danda, 2012). • a differenza delle persone omo- sessuali o che si prostituiscono, i tossicodipendenti non hanno comunità forti, per cui gli inter- venti di comunità è improbabile che funzionino; • negli Usa e negli altri paesi in- dustrializzati i tassi di consumo di droga sono più elevati tra le minoranze; • i programmi di riduzione del danno che prevedono scambio di siringhe spingono all’uso di sostanze; • il trattamento con metadone (o buprenorfina) sostituisce solo una droga con un’altra; • le persone che usano sostanze eccitanti sono tutti consumatori gravi e senza controllo, che non vogliono modificare i loro com- portamenti a rischio; • la paura è un deterrente efficace per l’uso di sostanze.