I manifesti propagandistici che era con-
suetudine incontrare camminando nelle
città russe dell’epoca sovietica e le scritte
sul muro lasciate da un qualsiasi corteo
della sinistra extraparlamentare italiana
degli anni ’70, pur avendo messaggi di-
versi nei contenuti, hanno caratteristiche
comuni. In entrambi i casi, la comunica-
zione è realizzata in un contesto urbano,
perché è chi vive all’interno di esso a
svolgere la funzione di “ricevente” della
comunicazione stessa.
L’agire nei luoghi in cui il ricevente è ef-
fettivamente presente, infatti, permette
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