La Nazionale fuori dal mondo dopo 60 anni fissa un confine netto , spietato . Tocca a Roberto Mancini tracciarne il nuovo territorio . Il problema non è il CT , il problema sono i giocatori : sempre meno , e sempre meno campioni . L ’ avvento di Roberto ricorda l ’ epifania di Fulvio Bernardini , precettato d ’ urgenza dopo il disastro mondiale del 1974 , quello che Giovanni Arpino traslocò in « Azzurro tenebra ». Laureato , e da Gianni Brera battezzato per questo « dottor Pedata », aveva vinto scudetti clamorosi con la Fiorentina e a Bologna , città dalla quale , il 7 settembre con Italia-Polonia , partirà ufficialmente la missione del Mancio , il cui talento proprio a Bologna sbocciò . Bernardini passò poi la mano a Enzo Bearzot . L ’ urlo di Marco Tardelli cambiò la storia . Anche Mancini spera di cambiarla , ma dovrà farlo da solo .
L ’ angolo del Beck
L ’ avvento di Mancini ricorda l ’ epifania di Fulvio Bernardini , precettato d ’ urgenza dopo il disastro mondiale del 1974 .
di Roberto Beccantini
La Nazionale fuori dal mondo dopo 60 anni fissa un confine netto , spietato . Tocca a Roberto Mancini tracciarne il nuovo territorio . Il problema non è il CT , il problema sono i giocatori : sempre meno , e sempre meno campioni . L ’ avvento di Roberto ricorda l ’ epifania di Fulvio Bernardini , precettato d ’ urgenza dopo il disastro mondiale del 1974 , quello che Giovanni Arpino traslocò in « Azzurro tenebra ». Laureato , e da Gianni Brera battezzato per questo « dottor Pedata », aveva vinto scudetti clamorosi con la Fiorentina e a Bologna , città dalla quale , il 7 settembre con Italia-Polonia , partirà ufficialmente la missione del Mancio , il cui talento proprio a Bologna sbocciò . Bernardini passò poi la mano a Enzo Bearzot . L ’ urlo di Marco Tardelli cambiò la storia . Anche Mancini spera di cambiarla , ma dovrà farlo da solo .