Metato 69 bozza 20 agosto | Page 13

1913. Ugo e amici presso la Torre di Catilina da questa constatazione che deriva il loro ineguagliabile fascino. Le foto scattate da mio padre Mario, coprono gli anni tra il 1935 ed i primi Anni Cinquanta, documentando località e situazioni anche durante il periodo bellico, come i viaggi sui treni militari od i brevi trasferimenti lungo la costa dalmata a bordo della Fiat Topolino del Regio Esercito: spesso, nelle immagini, è anch’egli ritratto, avendo affidato in quelle occasioni la sua Voigtlaender ad altri. A volte però, il pur singolare ed inconsueto messaggio visivo, si accompagna alla costante poesia che mio Padre - anche musicista, appassionato di violino e pianoforte - sapeva cogliere in ogni particolare od aspetto della vita: a tale proposito, veramente deliziosi sono alcuni fogli degli Album sui quali le foto vennero incollate e dove esse appaiono letteralmente circondate da simpatici commenti, spesso in rima, spesso accompagnate da tratti di pentagramma musicale … conferendo alla raccolta quasi l’aspetto di un “racconto” grafico, più che quello di una semplice e banale successione di immagini e ricordi. La Raccolta. Nelle immagini più vecchie, antecedenti all’attività di mio Padre appassionato fotografo, ed in quelle successive, da lui stesso scattate, il profumo del tempo si ammanta di nostalgia, conferendo ugualmente a tutte un fascino ineguagliabile nel loro valore di documenti che ritraggono località e situazioni tanto - a volte, troppo - diverse da quelle attuali. Chissà… forse qualcuno tra i lettori Nelle immagini più vecchie ed in quelle successive il profumo del tempo si ammanta di nostalgia... che visioneranno questi documenti visivi, potrebbe anche imbattersi in un avo o nel nome di un vecchio amico di famiglia, ormai da tempo dimenticato: un sogno nel cassetto, sarebbe quello di trovare un sostenitore all’iniziativa di pubblicare la raccolta completa delle quasi mille foto tratte dagli Album di famiglia, un patrimonio prezioso che raccoglie centinaia di testimonianze visive dal 1890 ai primi anni 50 e di cui vorrei far partecipi tutti i Pistoiesi, che potrebbero così riscoprire tanti aspetti dimenticati o poco noti della loro Città e della sua pittoresca Montagna; l’eventuale rassegna di immagini, sarebbe corredata dai nomi di persone e località con le rispettive date dello scatto, dando così modo ai cultori di storia locale, di ritrovare scorci originali ed unici del nostro territorio, non riprodotti sulle ormai fin troppo inflazionate immagini tratte da cartoline d’epoca. Di questa grande collezione, di cui fu in gran parte artefice mio Padre e, prima di lui, mio nonno, e di cui quanto presentato su questo numero de “Il Metato” costituisce naturalmente soltanto una limitatissima anticipazione, nasce spontanea un’ultima considerazione: che in quegli anni ormai lontani, per “documentare” seppur a livello locale come egli fece, non occorrevano poi mezzi tanto sofisticati. Era sufficiente disporre di una piccola macchina fotografica a soffietto, una bicicletta, qualche spicciolo e tanta passione… 1942. All’incrocio tra Viale Petrocchi e Via Bindi Il Metato • 13