1929. Gianni Maimeri è uno dei pochi a saper
vedere i Navigli milanesi come un riflesso
dell’agire umano nel mondo.
Si espone in prima persona e ingaggia
una dura battaglia con la Podesteria contro
il nuovo piano regolatore che prevedeva
l’affossamento dei Navigli milanesi in nome
del progresso.
Lo sforzo è vano, la vicenda si conclude
con l’effettiva copertura dei Navigli preceduta
da una grande gara di pittura in cui gli artisti
sono invitati a dipingere la cerchia interna
dei Navigli. Gianni Maimeri, nonostante
l’impegno per la conduzione dell’azienda,
dipinge in meno di un mese 30 meravigliose
opere ora di proprietà di una antica
famiglia milanese.
1932. Gianni Maimeri immerso in studi,
prove, esperimenti legati all’attività aziendale,
incomincia a scrivere il TRATTATO DELLA
PITTURA e l’ancora inedita TRATTAZIONE SULLO
STUDIO DEL COLORE, opera di taglio filosofico e
fenomenologico.
1936. La necessità di spazi più ampi
per una maggiore produzione spinge i fratelli
Maimeri alla ricerca di una nuova sede.
La fabbrica si trasferisce di pochi metri,
dal Mulino Blondel in via Ettore Ponti
sulla roggia Carlesca.
1942. Zoe, figlia di Gianni Maimeri, dall’età
di 8 anni studia pianoforte al Conservatorio
di Milano e prosegue la sua carriera nella
musica fino a divenire una concertista
di fama internazionale. Gianni la accompagna
a tutti i concerti settimanali, approfittando
per disegnare i movimenti di tutti i musicisti che
stanno suonando di cui ama coglierne
la spontaneità del gesto.
1945. Il 31 marzo 1945, il giorno dell’ultimo
bombardamento su Milano, un ordigno
distrugge lo stabilimento Maimeri.
Fortunatamente non ci sono vittime ma i danni
sono ingenti. Le pratiche per il finanziamento
statale diventano lunghe, Gianni Maimeri
decide di autofinanziare la ricostruzione.
Dopoguerra. Dispersore e tubetti di colore
a olio Maimeri. La serie A.
1945. Gianni Maimeri dipinge insieme
al suo amico Massimo Moro.