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Nel dibattito , intervengono Bianca Tresoldi , Andrea Maffei e Giovanni Traverso
Photo © Franco Rossi
¶ TACCUINI DI LUCE

La professione del Lighting Designer e gli Architetti

Nel dibattito , intervengono Bianca Tresoldi , Andrea Maffei e Giovanni Traverso

Pubblicando sul numero 330 , dicembre 2019 , l ’ articolo di Erica Napoli Rottstock dal titolo “ La professione del Lighting Designer e gli Architetti : perché manca il coinvolgimento ”, “ conversazione ” con il lighting designer Filippo Cannata – con brillanti e forse cercate ingenuità dell ’ autrice , che svolge tutt ’ altra professione , diventata al suo ritorno , su mio invito , un curioso e insolito articolo –, confidavamo che nei numeri successivi di LUCE , sollecitati anche da un titolo che da subito esprimeva curiosità e soprattutto attualità , avrebbe potuto prendere avvio , con altri interventi di architetti e lighting designer , un confronto di idee e pareri su un argomento che coinvolge tutto il mondo della luce italiana . Anzi , in modo particolare la luce italiana . Sul numero successivo , il 331 di marzo , siamo stati così lieti di accogliere gli interventi di Gianni

Sede Herno / Herno headquarter , Lesa ( NO ) L . D . Bianca Tresoldi , Arch . Mancuso & Turba Associati
Forcolini e Alberto Pasetti Bombardella . Sul 332 di giugno quelli di Margherita Süss , Marco Frascarolo e Luca Cipelletti . Proseguiamo su questo numero con i pareri di Bianca Tresoldi , Andrea Maffei e Giovanni Traverso . Grazie a tutti questi protagonisti del mondo della luce e dell ’ architettura , non siamo più al punto di partenza ; dunque , un buon motivo per rinnovare l ’ invito ad altri lighting designer e architetti a intervenire su queste pagine , certi che la discussione costituisca un punto di partenza per sensibilizzare coloro che non avessero ancora sperimentato i benefici di una stimolante collaborazione tra il mondo della luce e quello dell ’ architettura . Che poi sia collaborazione o no , lo potremo capire meglio quando avremo messo la parola fine a questo interessante e forse necessario dibattito , che non esclude il committente , le aziende , il mondo della comunicazione . Chiedendosi anche in quale altro tempo privato e professionale stiamo entrando dopo questo lungo difficile periodo in cui ci siamo trovati improvvisamente a che fare con l ’ inaspettato , che forse in questo inizio d ’ autunno stiamo lasciando alle spalle . Quasi alla vigilia di un nuovo anno che Marco Frascarolo , nel suo intervento sul numero di giugno , su questo tema , ha così ben sintetizzato : “ Di strada da fare ce n ’ è tanta per tutti , nessuno escluso ”. Noi l ’ abbiamo avviata , ai lettori di alimentarla . ( s . o .)
Committente , Architetto e Lighting Designer di Bianca Tresoldi
Il peso dell ’ attività professionale del lighting designer nel mondo lavorativo italiano la comprendi bene quando a cena ti domandano : “ di che cosa ti occupi ?” e alla risposta “ il lighting designer ” all ’ improvviso avverti lo smarrimento dell ’ interlocutore . Il più delle volte è necessaria una breve spiegazione di cosa consiste questo lavoro e solitamente la conversazione si conclude con una frettolosa consulenza verbale a un dubbio sulla luce di casa . Se poi , questa persona la incontri più di due volte , inizia un dibattito periodico sulla luce , e alla fine capisci di aver generato un alieno , al terzo incontro ti racconta : “ ormai quando entro in uno spazio la prima cosa che osservo è la luce …” questo oltre a gratificarti , indica che il coinvolgimento avviene a seguito della conoscenza . Se eserciti la professione di architetto , e non hai mai collaborato con un lighting designer , difficilmente senti il bisogno di coinvolgerlo nel tuo quotidiano : semmai chiami un ’ azienda che ha il prodotto che desideri inserire nel progetto e con i tecnici cerchi di quantificare e posizionare la luce necessaria . Ma se l ’ architetto sfortunatamente nella sua vita lavorativa è stato costretto a cooperare con un lighting designer , dopo l ’ impatto iniziale faticoso , inizia una collaborazione molto proficua ed interessante da entrambe le parti ; le due professioni si completano a vicenda generando un risultato sorprendentemente straordinario a lavoro ultimato . Come lighting designer sono consapevole della difficoltà che la nostra figura professionale procura all ’ interno del processo creativo architettonico ; talvolta si instaurano collaborazioni con architetti e ingegneri che durano per tutta una carriera professionale , altre no , ma vale la pena comunque provare l ’ esperienza progettuale insieme . Come dice l ’ arch . Luca Cipelletti la “ conversazione progettuale tra l ’ architetto e il lighting designer può stimolare modifiche anche sensibili nella genesi del progetto architettonico ”. Non tutte le committenze e i progetti hanno la necessità di avere uno spazio illuminato con parametri diversi da quelli consueti , non tutti hanno questa sensibilità o esigenza . La figura del lighting designer all ’ interno di un team progettuale è ancora per pochi eletti . Se il cliente vende moda certamente imporrà lui stesso , all ’ interno del team di lavoro , la figura
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