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2 | LO SPORT cremonese | Venerdì 14 febbraio 2020 CAMPIONATO >>> Grigiorossi a rilento solo due punti in 5 partite >>> La prossima gara vero crocevia della stagione IL PUNTO Novanta minuti per dare un calcio alla delusione di Paolo Loda C inque partite. Due pun- ti. Tre sconfitte, infilate l’una dietro l’altra. Alla vigilia dello scontro di- retto con il Trapani, la lettura dei numeri sgranati dalla Cre- monese in questo avvio di giro- ne di ritorno è impietosa e non ammette repliche. Una siccità di punti che ha cambiato radical- mente il volto della classifica, ag- gravandola in maniera pesante. I grigiorossi sono arenati in pie- na zona playout, con un margine di 3 punti di vantaggio sulla re- trocessione diretta e un divario di 6 punti da colmare per gua- dagnarsi la salvezza senza tran- sitare dagli spareggi. La Cremo è in stato di allerta grigiorossa permanente. Quello che doveva essere un momento di appanna- Alessandro Crescenzi mento, maturato a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno, si sta cronicizzando togliendo fiato e certezze ad una squadra anco- ra incapace di cambiare marcia. Non sa vivere di equilibri, questa Cremonese che riesce a vanifica- re con masochistica precisione quanto di buono riesce faticosa- mente a mettere insieme. La ma- trice di ogni insuccesso è la me- desima di sempre: una teoria di errori variamente assortiti che, puntualmente, lasciano la squa- dra di Rastelli a mani vuote. È accaduto con il Pisa, quando, a fronte di una partenza razzo che aveva lanciato in orbita i grigio- rossi, in vantaggio di 2 reti, i suc- cessivi tormenti di squadra e le mancanze individuali hanno de- terminato l’inaspettato patatrac; lo stesso è riaccaduto a Crotone, dove 90 minuti in controllo pres- soché totale sono stati gettati alle ortiche con l’unico ma determi- nante errore che, ripercuotendosi a catena sul sistema difensivo, è costato il gol vittoria di Simy. Più complessa, invece, la lettura della sconfitta nel recupero di martedì Sopra i grigiorossi schierati a protezione di Ravagliaa Crotone In alto la gioia della Cremonese dopo la rete di Claiton contro lo Spezia con lo Spezia, con i liguri superio- ri sul piano del gioco e nel nume- ro di occasioni creati, ma con la Cremo che ancora una volta non è riuscita a difendersi a testuggi- ne nel tentativo di capitalizzare il vantaggio confezionato sull’asse Crescenzi-Deli-Claiton. Morale basso, classifica da paura, ma anche il dovere di ripartire. Da dove? Dai nervi saldi, innanzi- tutto. In tempi di magra, con pa- gine e pagine già scritte nel diario delle delusioni, non si può correre il rischio del naufragio collettivo. L’imperativo è uno solo: fare qua- drato. Squadra e staff ci stanno provando prolungando il periodo di ritiro iniziato prima della gara con il Crotone e proseguito nel dopo La Spezia. Una decisione che non ha il retrogusto al fie- le delle punizioni ma il coraggio di chi è chiamato a confrontarsi con la realtà in modo quotidia- no. Pane nero, da condividere per trovare una soluzione alla situa- zione. Mai come stavolta l’appello allo spirito di gruppo non odora di retorica, ma di sudore e lavoro. Perché in situazioni come queste si esce tutti insieme, oppure in- sieme si sprofonda. E allora nes- suno può sperare di cavalcare il destino riservato ai superstiti. Domenica i grigiorossi si trove- ranno di fronte l’ennesimo cro- cevia di questa tribolatissima stagione. Strappare con denti e cuore un risultato positivo è l’u- nico modo per non trasformare un percorso che sul selciato già è ricco di chiodi e cocci appuntiti in un calvario senza ritorno. Forza, ragazzi: rialziamo la testa.