Venerdì 13 dicembre 2019 | LO SPORT cremonese | 5
INTERVISTA
Tenacia e lavoro
così sta crescendo
Giacomo Volpe
Il portiere: “È da quando sono arrivato che preparavo il mio esordio”
di Daniela Fioni
A
l fischio finale, il pri-
mo pensiero è andato a
mamma, sarebbe stata
fiera di me. L’estremo di-
fensore Giacomo Volpe commenta
così il suo esordio in grigiorosso,
con un pensiero colmo di emozio-
ne rivolto alla madre, scomparsa
un mese fa.
One shot, one kill: la media di
“Jack”, al momento, è di una
partita giocata e di una vittoria
guadagnata. “Esordio chiama
vittoria - scherza Giacomo - però
io questa gara l’ho preparata da
sempre, direi fin dal mio arrivo
a Cremona. Sinceramente pen-
savo di avvertire più ansia, ma
invece mi sono scoperto sereno
e ho vissuto la mia prima uscita
da titolare grigiorosso in maniera
disinvolta”.
Un po’ di strada l’ha fatta, l’e-
stremo difensore, nato a Biella
nel 1996: “Per me sembrava ov-
vio un futuro nel mondo dello
sport, dati i miei trascorsi fami-
liari: nonno ha un passato nel
mondo della pallanuoto, mio zio
era portiere, mamma e zia invece
hanno sempre sciato e l’altra zia
ha giocato a tennis”. E Giacomo
proprio con la racchetta alterna-
va il pallone: “Fino verso i tredi-
ci anni mi allenavo in entrambi
gli sport: lunedì calcio, martedì
tennis, mercoledì calcio, giove-
dì tennis, venerdi calcio... A me
piacevano entrambi, finchè un
giorno mi sono ritrovato a dover
scegliere e preferirne uno rispet-
to all’altro”. Ma Volpe non nasce
portiere: “Per alcuni mesi ho gio-
cato difensore centrale ma, du-
rante una partita, il mio numero
1 mi passò la palla con le mani e
rimasi colpito dalla sua tecnica.
Da quel momento, mi innamo-
rai di quel ruolo molto partico-
lare, fino a farlo divenire il mio”.
Il portiere, si sa, ha sempre un
fascino tutto suo: “Giocavo con il
Giacomo Volpe protagonista nella vittoria dei grigiorossi sull’Empoli in Co__ppa Italia. Per lui è stato l’esordio in una gara ufficiale
cappellino del Milan, il mio ido-
lo è sempre stato Dida. Qualche
settimana fa l’ho incontrato qui
al Centro Sportivo “GIovanni Ar-
vedi” mentre era al seguito di una
squadra del settore giovanile ros-
sonero: ero talmente emozionato
da non riuscire a spiaccicare una
parola!”.
Dalla Libertas Biella, sul giovane
Volpe avevano puntato gli occhi
club di fascia alta: “C’erano stati
gli interessamenti dell’Inter e del
Milan, ma ero ancora troppo pic-
colo e i miei genitori hanno voluto
che concentrassi l’attenzione sul-
la scuola. I primi due anni delle
scuole superiori li ho frequenta-
ti a Biella, facendo il pendolare
su Torino perchè, nel frattempo,
giocavo nel settore giovanile del-
la Juventus. Le terza superiore,
invece, l’ho frequentata nel colle-
ge bianconero, per poi trasferir-
mi l’anno successivo a Barletta
e diplomarmi, infine a Gubbio in
Scienze biologiche e chimiche”.
Dopodiché Volpe è giunto all’om-
bra del Torrazzo: “Cremona, così
come Gubbio, è una cittadina
piccola ma molto accogliente. Sa-
pevo che la scelta della Cremone-
se, avrebbe significato per me un
grande passo”. Una crescita per-
sonale, oltre che professionale,
per il giovane portiere piemonte-
se: “Lavorare con Nicola Ravaglia
e con Michael Agazzi è uno sti-
molo quotidiano a cercare di dare
sempre il meglio, per sè stessi e
per la squadra. Inoltre, ho avuto
il piacere e l’onore di avere come
preparatore David Dei, che mi
ha dato la spinta necessaria per
continuare a credere nelle mie
scelte professionali: con lui si
è instaurato un fortissimo rap-
porto, che va ben oltre il campo.
Un’altra figura importantissima
è stato Giovanni Pascolini, che
mi ha plasmato come calciatore”.
Il primo messaggio quando è arri-
vata l’ufficialità dell’esordio, pri-
ma della gara contro l’Empoli, è
stato inviato al papà e alla sorella
Alice, con la quale Giacomo ha
un legame speciale: “Siamo quasi
gemelli, abbiamo solamente un
anno di differenza: appena ho
saputo che sarei sceso in campo,
le ho scritto di seguirmi alla tv”.
E siamo certi che per loro ci sa-
ranno altre occasioni per seguire
anche dal vivo Giacomo sul prato
dello Zini.
GRANDANGOLO
LE HIT DI GIACOMO
TENNIS: FAZIONE NADAL
“Mi è sempre piaciuto, fin da piccolo. Un mo-
tivo vero e proprio non c’è, tutti seguivano
Federer ma a me è sempre stato più simpa-
tico Rafa. Poi a Roger ci pensa già fin troppo
Ravaglia! ”
A RITMO DI RAP
“Il mio podio della musica? Guè Pequeno, Mar-
racash e Ensi: il rap Italiano mi serve per darmi
la carica. Prima di scendere in campo contro
l’Empoli ho ascoltato “Rossetto” di Random,
mi ha fatto pensare alla mamma”
GLI AMICI DI SEMPRE
“Fare il calciatore ti porta spesso in giro per l’I-
talia ma alcune volte non vedi l’ora di tornare a
casa. Appena riesco torno dai miei amici a Biel-
la: ci conosciamo fin da bambini ed è bellissimo
passare il tempo con loro e con la mia famiglia”