2 | LO SPORT cremonese | Venerdì 8 novembre 2019
CAMPIONATO
>>>
Un momento
difficile
da superare
insieme
>>>
La Salernitana
di Ventura
prossima
avversaria
IL PUNTO
Forza ragazzi:
uno per tutti
tutti per la Cremo
di Paolo Loda
difensiva che nella passata sta-
gione è stato il grimaldello per
uscire dai momenti di sconforto
e traghettare i grigiorossi verso
un finale di campionato a cento
all’ora; non la capacità di centra-
re il bersaglio, con la Cremo che
ancora non è riuscita a far esplo-
dere il proprio, enorme potenziale
offensivo. Il punto fermo resta al-
lora il lavoro da innestare su uno
spirito di squadra che neppure i
recenti risultati negativi dovran-
no annacquare. Anzi, la squadra
di Baroni ha l’obbligo di ritrovare
la propria compattezza in ragione
del momento delicato che sta at-
traversando.
I
n questo periodo la Cremone-
se gira a vuoto. I grigiorossi
tornano dalle trasferte di Be-
nevento e Cosenza senza pun-
ti e si trovano in una situazione
di classifica inaspettata alla vigi-
lia. Inutile girarci attorno, anche
il più pessimista tra i tifosi gri-
giorossi mai avrebbe pensato di
trovarsi ad altezza play out dopo
11 giornate. Ma la Serie B è que-
sta ed è bene non scordarlo mai:
una categoria dove i valori tecni-
ci sono fondamentali, eppure da
soli non bastano ad evitare insi-
die e grattacapi. Diventa quindi
fondamentale raccogliere i cocci
sparpagliati a terra, rimettere in
bolla il morale e reagire con pron-
tezza. Ripartire senza guardare
il passato, anche perché dietro
le spalle sono pochi gli appigli
cui aggrapparsi. Non la solidità
Marco Baroni
La Cremo spaesata di Cosenza
deve cedere il passo a quella del
forcing finale con il Frosinone.
Un’immagine alla quale votarsi
per girare pagina c’è ed è ancora
In alto la gioia inutile di Valzania e sopra i grigiorossi in barriera
sotto gli occhi di tutti: è quella dei
grigiorossi che prendono d’assal-
to l’area di rigore dei laziali e ri-
escono a smantellarla prima con
il colpo di testa di Palombi e poi
con il bolide di Valzania, annul-
lato per il fuorigioco di Deli. Ma è
da quell’urlo strozzato in gola che
si deve ripartire. Da quel boato,
molto simile a quello che scosse il
vecchio Zini alla rete di Emmers
con il Benevento, soffocato dal
fischio severo ma probabilmen-
te giusto del direttore di gara. E
dal mucchio selvaggio ubriaco di
felicità e spensieratezza che ha
trovolto l’autore di un gol bel-
lo quanto inutile. La Cremo può
ripartire solo se sarà in grado di
fissare dentro se stessa quell’atti-
mo di gioia fugace, ma dai tratti
liberatori. Forse la chiave sta per
intero in un sostantivo: libera-
zione. Dovrà liberarsi, innanzi-
tutto, da ciò che è stata finora,
dalle sue paure. Allontanare le
turbolenze interiori che zavor-
rano il volo fino ad affossarlo.
Ora il campionato torna a far tap-
pa allo Zini. L’avversaria di turno
è ostica per definizione: la Saler-
nitana.
Come se non bastassero le diffi-
coltà, a guidarla stavolta c’è uno
di quei vecchi lupi di mare sui
quali il sole pare non tramonti
mai. Gian Piero Ventura allena
da più di 40 anni: dalle giovanili
della Samp gradino dopo gradino
è arrivato alla Nazionale. Più che
un mister un monumento. Che
non smette di trasmettere passio-
ne e contenuti alle sue squadre.
Passione e contenuti, gli stessi
argomenti che la Cremonese do-
vrà tornare a far propri per tirarsi
fuori dai guai.