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Ambasciatore delle prestazioni
™
Akwasi Frimpong
Fare la storia - Il primo atleta olimpico di skeleton dal Ghana
Dal Ghana ai Paesi Bassi, alla Utah Valley University a Pyeongchang e oltre, l’atleta
Akwasi Frimpong finalmente realizza i suoi sogni olimpici.
a maggior parte degli atleti che sognano
di diventare olimpici devono allenarsi
molto intensamente per anni anche solo per
qualificarsi per una tale opportunità. Per
Akwasi Frimpong, di origini ghanesi, il viaggio
per le Olimpiadi Invernali 2018 non richiese
semplicemente molto duro lavoro, ma gli impose
di superare un ostacolo dopo l’altro e di non
perdere mai la fiducia in se stesso o nel suo
sogno. Dopo aver ottenuto la cittadinanza e
essersi ripreso da infortuni devastanti, Akwasi
finalmente sta realizzando il suo sogno di
essere un atleta olimpico.
L
Un lungo viaggio
La storia di Akwasi inizia in Ghana, dove ha
trascorso i primi anni della sua vita con sua
nonna e altri nove nipoti mentre sua madre
lavorava nei Paesi Bassi per assicurare una vita
migliore ai suoi figli. Nel 1995, Akwasi si trasferì
nei Paesi Bassi dove dovette affrontare molte
difficoltà come immigrato clandestino. Ci vollero
più di 10 anni di duro lavoro prima che Akwasi
potesse acquisire la cittadinanza olandese,
durante i quali fece fatica a trovare una scuola
che lo accettasse.
Nei primi anni del suo soggiorno nei Paesi Bassi,
durante le lezioni di educazione fisica a scuola,
Akwasi si rese presto conto di essere un corridore
veloce. Nonostante fosse molto veloce, non
pensava di avere un particolare interesse per la
corsa finché un vicino di casa non gli mostrò una
medaglia che aveva vinto in una gara. Akwasi
ricorda di aver pensato che non aveva mai
conquistato una medaglia o un trofeo in tutta la
sua vita, e desiderava sapere cosa si provava a
vincere. Akwasi pensò, “Se ce l’ha fatta lui, posso
farcela anch’io.” Questa aspirazione alla vittoria
condusse Akwasi a unirsi alla squadra di atletica
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su pista e non passò molto tempo prima che
potesse assaporare le prime vittorie.
Superare gli ostacoli
Dopo i primi successi come velocista nella sua
adolescenza, Akwasi aveva sempre sognato
di gareggiare alle Olimpiadi. Sperava di
qualificarsi per le Olimpiadi di Londra 2012,
ma un infortunio fece deragliare rapidamente
questi sogni e fu costretto a interrompere
l’allenamento per recuperare.
Negli anni successivi, Akwasi mise
temporaneamente da parte i suoi obiettivi olimpici
per concentrarsi sulla sua istruzione e carriera. Ha
frequentato la Utah Valley University a Orem,
Utah, dove ha ottenuto una laurea in marketing e
ha incontrato sua moglie Erica.
Nel 2013, dopo essersi ripreso dal suo infortunio,
Akwasi venne invitato a entrare a far parte della
squadra di slittino olandese per la sua velocità.
Ancora una volta, Akwasi sognava di partecipare
alle Olimpiadi di Sochi del 2014, ma quell’anno
una sola slitta della squadra olandese si qualificò
e Akwasi rimase come riserva.
A questo punto, Akwasi aveva combattuto una
difficile battaglia per ottenere la cittadinanza
e riprendersi da un infortunio, e aveva persino
cambiato sport, senza tuttavia partecipare
alle Olimpiadi. Eppure, sentiva ancora forte
il desiderio di diventare un atleta olimpico
e sapeva che il suo obiettivo di andare alle
Olimpiadi era ancora una “questione in
sospeso.” Con il sostegno di sua moglie e
l’incoraggiamento degli allenatori, Akwasi
riaccese la fiamma olimpica nel suo cuore
e iniziò a esercitarsi per gareggiare nello
skeleton. Si innamorò subito di questo sport e
decise di non rinunciare al suo sogno di andare
alle Olimpiadi. Alla fine, il sogno di Akwasi si
avverò e si qualificò per le Olimpiadi Invernali
2018 di Pyeongchang dove rappresenterà il
suo paese natale, il Ghana.
Rappresentare una nazione
Primo africano occidentale a gareggiare nello
skeleton, Akwasi avverte un’immensa
responsabilità nel rappresentare il suo paese e
rendere i suoi compatrioti orgogliosi di lui. Ha
detto “Ho fatto molto nei Paesi Bassi, ho fatto
molto negli Stati Uniti, e adesso è giunto il
momento di fare qualcosa per il mio paese.”