Living Magazine Italian Living Magazine 2017 | Page 8

LESBO La Speranza ed il Ritorno A L L A N O R M A L I TÀ dōTERRA Europe e diversi consulenti del benessere si sono riuniti per reperire i fondi necessari a finanziare un centro ricreativo dove le famiglie possano incontrarsi per stare insieme e partecipare alle varie attività. L’emergenza rifugiati che sta sconvolgendo l’Europa è la peggior catastrofe dall’ultimo conflitto mondiale. Si tratta di una crisi che vede coinvolte milioni di persone e famiglie in cerca di condizioni di vita migliori. Gran parte di queste provengono dal Medio Oriente e l’isola greca di Lesbo, per molti di loro, è una tappa obbligata per entrare in Europa, arrivando dalla Turchia. Lesbo infatti si trova vicinissima alla Turchia, dove molti di questi rifugiati si ammassano in attesa del momento favorevole per la traversata.Oltre 90.000 persone provenienti da Siria, Afghanistan, Iran, Iraq e anche dall’Africa sono sbarcate a Lesbo dalla Turchia solo nello scorso anno, molte di più della popolazione dell’intera isola che è di circa 86.000 persone. In Viaggio alla Ricerca della Speranza Quando i rifugiati arrivano sulle coste dell’isola di Lesbo, normalmente hanno i vestiti bagnati, sono in ipotermia e devono essere soccorsi immediatamente. I volontari, che sono il primo contatto con queste persone, lavorano ininterrottamente per garantire ai rifugiati tutta l’assistenza e l’aiuto di cui hanno bisogno. Questi volontari fanno anche da vedetta. Si siedono sugli scogli o camminano lungo le spiagge e osservano il mare con i binocoli, cercando di avvistare le imbarcazioni che cercano di farsi 8 / EUROPA LIVING MAGAZINE strada attraverso lo Stretto di Mytilini tra la Turchia e Lesbo. Dopo essere sbarcati, che a seconda della fortuna può trattarsi di barche, gommoni, e, talvolta, il mare stesso, i rifugiati, che non hanno necessità immediata di essere visitati da un medico, vengono portati al campo di accoglienza di Moria. Qui vengono registrati e possono presentare la richiesta d’asilo. Dei due campi profughi presenti sull’isola di Lesbo (l’altro è Kara Tepe), Moria ha una capacità maggiore. Attualmente è in grado di ospitare 2.500 persone ed è previsto un ampliamento che porterà la capienza fino a 5.000 persone. A Moria, da cui non possono uscire senza autorizzazione, i rifugiati vengono registrati e controllati. Il centro di accoglienza è sovraffollato e questa drammatica situazione aggrava ancora di più le difficoltà di queste persone che sono impaurite ed esauste fisicamente ed emotivamente. I rifugiati trascorrono come minimo 25 giorni qui intanto che la loro domanda viene controllata e, nel caso in cui questa venga accolta, vengono trasferiti nel campo profughi, meno restrittivo, di Kara Tepe. È qui che i rifugiati, gran parte dei quali posseggono solo i vestiti che indossano, iniziano a ricostruire la loro vita. A Kara Tepe, le famiglie dei rifugiati vengono alloggiate in case prefabbricate “pop-up”. Ci sono una piccola scuola, un’area verde ed un parco giochi, che aiutano a creare un senso di comunità. Qui le persone cercano di dare una parvenza di “casa” ai loro alloggi e fanno del loro meglio per sostenersi l’un l’altro. C’è un forte senso di solidarietà, condividono il poco cibo che hanno e si aiutano a vicenda. Attualmente il centro di Kara Tepe può ospitare 1.100 persone ma c’è l’intenzione di aumentare la capienza fino a 1.500. “Quando, arrivando da una realtà dove hai tutto e ti trovi faccia a faccia con persone che hanno poco o niente, torni coi piedi per terra e ti ricordi quali sono le cose importanti della vita”, dice Murray Smith, Direttore, dōTERRA® Europa. È il momento di aiutare Ai primi di dicembre del 2016, dōTERRA Europe ha organizzato un viaggio umanitario a Lesbo con dōTERRA Healing Hands Foundation ™, dove hanno dato aiuto ai rifugiati presenti nei due principali centri di accoglienza. dōTERRA Europe e diversi consu lenti del benessere hanno lavorato con Steffi de Pous, volontaria e fondatrice dell’organizzazione non-governativa (ONG) Because We Carry. Hanno preparato i pasti, organizzato attività ricreative, smistato e distribuito indumenti e condiviso gli oli essenziali con ciascuno dei rifugiati (che gli abitanti di Lesbo chiama “ospiti”) nelle oltre 200 tende (1.100 persone) del campo di Kara Tepe. I nostri Consulenti hanno anche insegnato ad alcuni dei traduttori, che poi sarebbero andati di tenda in tenda a spiegarli alle varie persone, quali sono i benefici sull’umore dell’olio essenziale Wild Orange e come gli oli avrebbero potuto essergli d’aiuto. Tutti i rifugiati hanno accolto con calore questi doni meravigliosi. L’ONG “Because We Carry” ha iniziato una raccolta fondi per costruire un centro ricreativo permanente, un luogo dove le famiglie ospiti del secondo campo possano stare insieme, svolgere attività ricreative, dove poter distribuire il vestiario, etc. dōTERRA Europe, assieme a diversi consulenti del benessere, hanno raccolto la sfida e si sono impegnati a reperire tutti i fondi necessari per finanziare l’intero progetto. dōTERRA Europe sta inoltre lavorando per realizzare un’opportunità di aiuto stabile sull’isola di Lesbo. Dal momento che abbiamo un partner di fiducia sull’isola ed un progetto di lunga durata, i consulenti avranno la possibilità di aiutare queste persone ed insegnare loro come gli oli possono sostenerli e dare speranza. In Europa è stata anche fatta una promozione dove i consulenti potevano acquistare gli oli e donarli direttamente la Progetto Lesbo. Gli oli, oggetto della promozione, oggetto della promozione erano Wild Orange, Balance, dōTERRA On Guard®, Lavender, Melaleuca e Purify. Nel lungo periodo verranno individuate altre opportunità di aiuto. Siamo tutti molto entusiasti ma allo stesso tempo vediamo che ci sono tantissimi problemi e necessità. Attualmente si stima che in Grecia ci siano 60.000 rifugiati, dei quali circa 10.000 vivono in tende o in alloggi temporanei. dōTERRA.com / 9