L'Installatore Italiano Ottobre | Page 47

sulla curva di saturazione del vapore ( dew point ) o se d ’ essere una media tra il valore letto sulla curva di saturazione del liquido ( bubble point ) e quello letto sulla curva di saturazione del vapore ( dew point ).
• Temperatura o pressione di evaporazione
• Temperatura o pressione di condensazione
• Sottoraffreddamento del liquido misurato alla valvola termostatica
• Temperatura del gas all ’ uscita dell ’ evaporatore
• Temperatura del gas in aspirazione del compressore Nel caso di cicli transcritici come per l ’ R-744 occorre definire
• Tipo di ciclo frigorifero scelto
• Temperatura o pressione di evaporazione
• Pressione ottimale allo scarico del compressore
• Temperatura di uscita dei gas densi dal dry cooler
• Pressione intermedia
• Temperatura di uscita del gas dall ’ evaporatore
• Temperatura di ingresso del gas nel compressore Occorre ricordare che nelle tabelle di scelta rapida , presenti sulle brochure dei costruttori , i dati esposti sono validi per ciclo standard a compressione di vapore e conformi alla norma europea EN12900 dove :
• Il sottoraffreddamento è stato posto pari a 0K
• La temperatura del gas in aspirazione è quasi sempre fissata a 20 ° C
• Non viene fornita la potenza all ’ evaporatore ma solamente ma solamente l ’ effetto frigorifero lordo
I compressori di ammoniaca vengono citati , sui cataloghi , non per una precisa temperatura del gas aspirato ma con un surriscaldamento di 5 K , corrispondente alle applicazioni con evaporatori allagati e il motivo di queste differenze è quello di ridurre al minimo qualsiasi errore derivante dalle correzioni del surriscaldamento .
I dati delle brochure dovranno , successivamente , essere corretti per il surriscaldamento effettivo , il sottoraffreddamento reale e per qualsiasi altro scambio termico non utile . La modifica del surriscaldamento può influire sull ’ efficienza volumetrica e , per grandi variazioni , può essere forviante una correzione basata esclusivamente sulla variazione della densità del gas ; mentre la correzione del sottoraffreddamento è facile dato che si tratta di un rapporto entalpico diretto che può essere effettuato con l ’ ausilio di diagramma p-h o di un computer . Se poi ci sono perdite di carico significative tra il compressore e il condensatore o l ’ evaporatore , è indispensabile tenerne conto e l ’ unico mezzo per non commettere errori è quello di affidarsi al software del produttore . L ’ esempio 3 può essere utilizzato per acquisire una comprensione dei processi coinvolti .
Nell ’ esempio 3 si evidenzia una perdita di capacità frigorifera causata dall ’ incremento della temperatura del gas aspirato che , ovviamente , si è generato da uno scambio termico tra refrigerante che circola sulla tubazione di aspirazione e l ’ ambiente circostante ; questo è uno dei principali motivi per cui si coibentano queste tubazioni . Variazioni percentuali maggiori o minori da quelle qui sopra esposte , dipendono , sostanzialmente , dal tipo di refrigerante e dalle condizioni a cui si opera , e sarebbe improprio prendere questo esempio come regola generale . Poiché la quantità di calore in gioco dipende dalle due temperature a cui avviene lo scambio , è sempre interessante , in questi casi , inserire uno scambiatore rigenerativo tra il liquido , subito a monte della valvola termostatica , e il vapora in aspirazione all ’ uscita dell ’ utenza ; ciò fornisce due vantaggi : 1 . Il vapore aspirato percorre la tubazione di aspirazione ad una temperatura superiore e , in definitiva , cala la quantità di calore scambiato .
2 . Si ha sempre la certezza che il liquido , all ’ ingresso della valvola termostatica , sia o saturo o sottoraffreddato , ovvero privo di flash gas . Tutto quanto citato nell ’ esempio 3 è stato riportato in figura 4a dove sono stati sovrapposti i due cicli frigoriferi . Le linee verdi tratteggiate indicano il ciclo standard con una temperatura di ingresso del compressore pari a 20 ° C e con 0 K di sottoraffreddamento . Nell ’ esempio citato la capacità frigorifera lorda del compressore si basa su quanto previsto dalla norma EN 12900 e , in figura 4a , la differenza entalpica è identificata dal tratto chiamato con la quota “ A ”. Le linee continue , invece identificano il ciclo reale ( quello desiderato ) e la differenza entalpica che entra in gioco per il calcolo della capacità frigorifera netta è stata contrassegnata dalla quota “ B ”. Il tratto indicato con dalla quota “ C ”, invece , rappresenta , in maniera indiretta , la quantità di calore che la tubazione di aspirazione scambia con l ’ ambiente circostante e che è considerato inutile e dannoso ai fini della resa frigorifera del compressore . Da quanto detto è possibile notare che la quota “ B ” ha una lunghezza inferiore alla quota “ A ” anche se c ’ è da sottolineare che la portata di massa presente nella quota “ B ” è superiore a quella della quota “ A ” e ciò è dovuto dal fatto che il refrigerante entra nel compressore con una densità superiore . Per maggiore chiarezza d ’ immagine nella figura 4 sono state omesse le linee a volume costante , mentre è stata segnate con la quota “ D ” la quantità di calore scambiata dal condensatore con l ’ ambiente circostante . Le politropiche di compressone sono state disegnate impropriamente con una retta e per un rendimento isoentropico
www . infoimpianti . it L ’ INSTALLATORE ITALIANO 47