L'Installatore Italiano Novembre | Page 47

Il commento di Davide Chiaroni
fissato e l ’ obiettivo ragionevolmente raggiungibile . Ci si attende da qui al 2030 un miglioramento delle prestazioni in ciascun settore , a partire da quello della produzione di energia e calore , che vedrà una riduzione delle emissioni grazie all ’ incremento della potenza installata da fonti rinnovabili , ma restando a 23 MtCO 2 di distanza dall ’ obiettivo : fotovoltaico ed eolico , infatti , per essere in linea con gli obiettivi definiti dal pacchetto Fit-for-55 dovrebbero raggiungere rispettivamente una potenza installata di oltre 68 e 23 GW , invece nello scenario BAU si fermano a oltre 28 e 15 GW . Se si mettono insieme tutte le azioni previste nello scenario BAU si arriva a un risparmio di 44,3 MtCO 2
, decisamente non sufficiente . Le emissioni complessive , considerando i pilastri della decarbonizzazione di cui il Report si occupa , passerebbero nel 2030 dalle circa 353 MtCO 2 attuali a 309 MtCO 2 mentre per raggiungere i target normativi dovrebbero ammontare a circa 199 MtCO 2 cioè circa 110 MtCO 2 in meno .
LA PROPOSTA DI POLICY AGENDA Per colmare le distanze e avvicinarsi agli obiettivi di decarbonizzazione viene proposta al legislatore una policy agenda che identifica aree di intervento secondo tre macro-aree in ordine di rilevanza : -proposte “ trasversali ”, che considerano la tematica della decarbonizzazione in modo olistico e rappresentano il presupposto indispensabile per la transizione ; -proposte “ pillar-specific ”, rilevanti per completare la normativa esistente sui singoli pillar ; -proposte “ ancillari ”, che possono agire da ulteriore acceleratore del processo . Si va dalla necessità di predisporre una vera e propria roadmap per la decarbonizzazione con orizzonte temporale di lungo periodo ( che però definisca con chiarezza anche gli obiettivi intermedi e il percorso per raggiungerli , identificando tutti gli strumenti a supporto , le leve tecnologiche disponibili e i necessari sistemi di incentivazione e finanziamento ) alla realizzazione di un ’ etichetta emissiva che integri quella energetica con un riferimento all ’ impronta carbonica dei prodotti e degli edifici , spostando così il focus dai consumi di energia alle emissioni ; dalla semplificazione dell ’ iter di autorizzazione e installazione per gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili all ’ introduzione di meccanismi di incentivazione per l ’ idrogeno e i biocombustibili , nonché per lo sviluppo della rete di trasmissione e
Il commento di Davide Chiaroni
“ Se siamo così lontani dai target - commenta Davide Chiaroni , vicedirettore dell ’ Energy & Strategy - è anche perché non siamo stato in grado di affrontare il tema con sufficiente trasversalità : sono almeno sei le aree di intervento che ci permetterebbero , e ci hanno finora permesso , di ridurre le emissioni e riguardano la produzione di energia rinnovabile , l ’ adeguamento delle infrastrutture di rete , l ’ efficientamento energetico , la mobilità sostenibile , lo sviluppo di configurazioni efficienti ( energy communities ) e l ’ adozione del paradigma di economia circolare . Lungo ciascuno di questi pilastri , in Italia , ci si è già mossi , ma senza una visione sinergica e una sufficiente rapidità , nonostante gli investimenti ( circa 17 miliardi nell ’ ultimo anno , suddivisi come in figura ) e gli interventi di natura normativa che però non identificano target chiari per tutti i pilastri . E la crisi ha aumentato la consapevolezza dell ’ urgenza , ma ponendo l ’ attenzione sul breve termine a discapito dei temi chiave e di più ampio respiro ”.
distribuzione che dovrà supportare il trend di elettrificazione . E ancora : a livello di efficienza energetica si dovranno fissare obiettivi di riduzione delle emissioni e dei consumi di energia primaria , facilitare l ’ accesso agli incentivi legandoli a risultati misurabili , limitare le emissioni massime per i nuovi edifici e introdurre normative chiare per tutte le tecnologie . “ Queste proposte , meglio dettagliate nel Report , contribuiranno al raggiungimento dell ’ obiettivo solo se applicate in modo sinergico e non , come è stato spesso fatto finora , considerando le diverse azioni in maniera mutuamente esclusiva ”, conclude Davide Chiaroni .
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