L'Installatore Italiano Marzo/Aprile 2022 | Page 42

AI SENSI DELLA NORMATIVA SI EVINCE CHE LE FASI DA CUI È COSTITUITA UN ’ ATTIVITÀ DI SANIFICAZIONE SONO SOSTANZIALMENTE TRE : ISPEZIONE , RIMOZIONE DEL PARTICOLATO , IGIENIZZAZIONE DELLE SUPERFICI offrendo istruzioni riguardo a un argomento spesso trascurato ma importante anche in un impianto aeraulico , la gestione della potenziale contaminazione da legionella nelle sezioni di umidificazione e deumidificazione , nelle torri evaporative e nelle vasche di condensa . La legionella , problema spesso “ dimenticato ” negli impianti aeraulici , è stato riportato a galla dalle vicende della Bassa Bresciana di qualche tempo fa , ma l ’ attenzione sul tema deve far parte del campo visivo del manutentore , che rischia di concentrarsi su aspetti sicuramente più evidenti come l ’ intasamento di particolato che ostacola il normale flusso nei filtri . Non è retorica dire che in un ’ ottica in cui il rischio aeraulico è una componente e un capitolo importante nel Documento di Valutazione dei Rischi che ogni ambiente di lavoro deve possedere è pericoloso considerare solo i problemi più evidenti e dimenticare che l ’ acqua e l ’ umidità sono vettori di quella quantità di batteri e virus aerodispersi di cui tanto ci siamo occupati in questi ultimi due anni .
QUALITÀ ARIA
procedure conseguenti specifiche . Essa – per quanto però riguarda le procedure conseguenti – rimanda all ’ altra norma , che abbiamo citato in apertura , le Linee Guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione adottate il 5 ottobre 2006 .
MANUTENZIONE SANIFICANTE , ISTRUZIONI E ATTENZIONI Queste contengono innanzitutto un glossario importante per capire a che cosa la norma si riferisce quando usa parole che oggi vengono usate in maniera spesso generica e imprecisa . Riporta in maniera dettagliata la descrizione di quali sono le parti dell ’ impianto aeraulico soggette a sanificazione e propone di specifiche indicazioni relative alle competenze richieste per organizzare ed eseguire i lavori . Unità di trattamento aria , filtri , umidificatori , batterie di scambio termico , ventilatori , recuperatori , condotte , prese d ’ aria , torri di raffreddamento e terminali sono fatti oggetto di una trattazione specifica che precisa in maniera rigorosa , anche a fini di efficienza , che cosa fare per contenere i rischi di contaminazione rilevati attraverso le ispezioni ,
AI SENSI DELLA NORMATIVA SI EVINCE CHE LE FASI DA CUI È COSTITUITA UN ’ ATTIVITÀ DI SANIFICAZIONE SONO SOSTANZIALMENTE TRE : ISPEZIONE , RIMOZIONE DEL PARTICOLATO , IGIENIZZAZIONE DELLE SUPERFICI offrendo istruzioni riguardo a un argomento spesso trascurato ma importante anche in un impianto aeraulico , la gestione della potenziale contaminazione da legionella nelle sezioni di umidificazione e deumidificazione , nelle torri evaporative e nelle vasche di condensa . La legionella , problema spesso “ dimenticato ” negli impianti aeraulici , è stato riportato a galla dalle vicende della Bassa Bresciana di qualche tempo fa , ma l ’ attenzione sul tema deve far parte del campo visivo del manutentore , che rischia di concentrarsi su aspetti sicuramente più evidenti come l ’ intasamento di particolato che ostacola il normale flusso nei filtri . Non è retorica dire che in un ’ ottica in cui il rischio aeraulico è una componente e un capitolo importante nel Documento di Valutazione dei Rischi che ogni ambiente di lavoro deve possedere è pericoloso considerare solo i problemi più evidenti e dimenticare che l ’ acqua e l ’ umidità sono vettori di quella quantità di batteri e virus aerodispersi di cui tanto ci siamo occupati in questi ultimi due anni .
FILTRI , UNO STRUMENTO A DUE FACCE Un tema ci preme e su questo andiamo oltre l ’ aspetto normativo e le buone prassi : è quello della filtrazione , croce e delizia di tutti coloro che parlando di sanificazione . La filtrazione è un elemento chiave per il miglioramento della qualità dell ’ aria negli spazi confinati , lo sappiamo , ma essa richiede una sorveglianza che va oltre l ’ ispezione periodica e la sostituzione a intervalli temporali predefiniti . Questo significa che dobbiamo tenere conto non di scadenziari da calendario , ma di una sensibilità specifica : non dimentichiamo che il quantitativo di polveri sottili che i filtri sono destinati a trattenere non è costante , ma varia in rapporto a condizioni climatiche , meteorologiche , specifiche . La quantità di polveri è maggiore in prossimità di aree industriali o fortemente antropizzate ; inoltre , è maggiore in
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