Libretto venezia PRP Venezia 2a edizione | Page 42
ad oriente del fiume Livenza, nell’attuale Friuli, perlomeno
nella parte più occidentale confinante con la provincia di
Treviso.
Da numerosi documenti risulta, inoltre, che agli inizi
del XVIII secolo la coltivazione del “Friularo” venne intro-
dotta dal Friuli nella zona di Bagnoli (Padova) e che la stessa
era molto in auge anche nella provincia di Rovigo 36) .
Caratteristiche organolettiche: il colore è rosso rubino
molto intenso con orli violacei; l’aroma caratteristico ricorda
la marasca; il sapore è aspretto ma senza acredine, tannico,
robusto e fragrante. Se di buona qualità, quando viene sbat-
tuto dà una spuma color rosso sanguigno. Un tempo era
molto ricercato soprattutto in certe annate, come correttivo
di altri vini.
Si sconsiglia di berlo giovane perché dopo molti anni
di imbottigliamento diventa più “fine” e armonico. Alcool:
10-12°.
La Marzemina bianca è una varietà di antichissima
coltivazione, definita nel 1793 dal Caronelli, presidente del-
l’Accademia agraria degli aspiranti di Conegliano, «la regi-
na d’ogni uva, e che per noi è la preziosa Aminea di Colu-
mella» 37) .
Cfr. Cosmo I. - Polsinelli M., “Raboso Piave”, in “Principali vitigni da
vino coltivati in Italia”, vol. I, Roma 1960, pp. I-II-III-IV.
36)
«Solo delle Aminnee si dice che, dovunque siano, tranne che in climi
troppo freddi, superano tutte le altre per sapore… Benché si compren-
dano sotto un unico nome, non sono tutte di una specie: conosciamo
due varietà di vera aminnea, la grande e la piccola…» (Columella, L’arte
dell’agricoltura, III, 2, 8, Torino 1990).
Il nome del vitigno deriva da una località della Campania, Aminaea, di
incerta identificazione, che produceva questa qualità di vino. Era la vite
più lodata, anzi l’unica conosciuta dagli antichi. Oltre a Columella, ne
parlano anche gli scrittori latini Catone, Varrone e Plinio il Vecchio.
Quest’ultimo, parlando delle varie specie di vite, assegna il primo posto
37)
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