La Proprietà Edilizia - Marzo 2020 ARPE-3-web | Page 5
Per il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno,
il MES «è chiuso: sarà firmato dagli ambasciatori
dei paesi Ue e presieduto da un danese», uno dei
“nordici” favorevoli all’austerity. La tabella di marcia
sarà rispettata come vuole Bruxelles.
In Italia per colmare il gap degli ultimi anni sono
necessarie, per gli esperti economici, tasse per alme-
no lo 0,7% del Pil. Per avere questi soldi non basta il
recupero (quasi sempre incerto) di un’evasione calco-
lata in 35 miliardi l’anno. Dove trovarli? Il governo
Conte, che ha avviato la fase due, sta mettendo allo
studio, con la benedizione di Bruxelles, un incremen-
to dell’Iva attraverso un furbesco marchingegno fi-
scale.
Niente aumento al 25% dall’attuale massimo del
22 ma una completa rimodulazione delle aliquote che
colpirebbe tutti i consumi, i ristoranti e gli alberghi
per portare all’erario un miliardo e mezzo di euro (ol-
tre a sterilizzare le clausole di salvaguardia che per il
2020 sono calcolate in 20 miliardi di euro), accom-
pagnata dalla revisione delle aliquote dell’Irpef. La
prossima manovra 2021-22 è quindi già ipotecata per
circa 47 miliardi. La rimodulazione ricadrà a pioggia
sui consumi, quindi sul “Popolo sovrano”.
Palazzo Chigi intenderebbe infilarsi nel passaggio
cruciale dell’Ue, ma considerando le vicende politi-
che (produzione legislativa bassissima con il parla-
mento che a gennaio ha approvato solo due disegni
di legge, a dicembre solo quattro decreti, oltre alla
manovra, mentre i transfughi da un partito all’altro
sono saliti a 102) i temi sul tavolo non risolti si mol-
tiplicano: giustizia e prescrizione, decreti sicurezza,
fisco, pensioni, welfare (reddito di cittadinanza, ipo-
tesi del salario minimo), cantieri bloccati, ritardi nella
ricostruzione dei paesi dell’Italia centrale colpiti dai
terremoti, chiusura dal prossimo ottobre dello stabi-
limento Whirlpool di Napoli, messa in liquidazione
di Air Italy, vertenze Alitalia e Ilva di Taranto, buchi
bancari.
Una questione delicata è la ricucitura dei rapporti
con le imprese che accusano il governo di averle la-
sciate sole di fronte alla crisi e come osserva il presi-
dente di Assolombarda Carlo Bonomi, candidato alla
successione di Boccia al palazzo dell’Eur, «l’Italia è
tagliata fuori dalla grande partita internazionale che
sta ridisegnando gli equilibri dell’industria».
Senza una precisa strategia il governo è destinato
a trascinarsi in una logica di basso profilo: sopravvi-
vere.
P.S. Il Coronavirus ha colpito l’Italia con varie vit-
time. È tempo di dare spazio alla competenza e alla
scienza, non alla rituale stantia e contraddittoria reto-
rica. Nel frattempo la Borsa di Milano registra forti
perdite.
NO ALLE OCCUPAZIONI
ABUSIVE DELLE CASE
Allarme e preoccupazione sono stati espres-
si dalle Associazioni dei proprietari di case
(FEDERPROPRIETÀ’ – UPPI – CONFAPPI) per i
provvedimenti presi dalla Regione Lazio e dal
Comune di Roma in merito all’emergenza abi-
tativa.
Misura sbagliate, perché così facendo si fa-
voriscono gli occupanti abusivi permettendo
loro di accedere alle case popolari senza averne
i necessari requisiti, richiesti invece agli aventi
diritto in attesa da tempo dell’assegnazione.
«Il Presidente della regione Lazio, Nicola Zin-
garetti, che è anche Segretario del Pd e la Sinda-
ca di Roma Virginia Raggi – osserva il Presidente
Nazionale di FEDERPROPRIETÀ Massimo An-
derson – si sono assunti una grave responsabi-
lità nell’avallare la decisione che blocca il piano
prefettizio degli sgomberi concordato nel giugno
2019 in sede di Comitato per la sicurezza e l’ordi-
ne pubblico e che era spalmato in tempi lunghi
di circa sette anni.
«La strada per risolvere l’emergenza abitati-
va a Roma e in altre città, ed evitare altre tensio-
ni, come quelle già registratesi in vari quartieri
della Capitale, non è la sanatoria o le ipotesi di
rinvio e permanenza di situazioni di conclamata
illegittimità, che costano ogni mese almeno 260
mila euro di danni alle casse della Prefettura.
«Le occupazioni abusive sono un reato come
fissano in materia i paletti della Suprema Corte
di Cassazione. La proprietà, pubblica e privata, è
garantita e tutelata dalla Costituzione. L’illegali-
tà invece è punita.
«I problemi sociali non vanno dimenticati e
l’abitazione è essenziale per la vita delle perso-
ne, ma vanno affrontati con azioni concrete e
quindi accanto alla lotta agli abusivi, ci devono
essere, altre misure», ha concluso Anderson.
«Occorre – afferma FEDERPROPRIETÀ – sol-
lecitare investimenti per l’edilizia popolare da
parte dello Stato e dei Comuni; fare un censi-
mento dei morosi delle case popolari; velocizza-
re i tempi di assegnazione degli alloggi di edili-
zia residenziale pubblica, sulla base delle liste di
attesa: i tempi lunghi creano tensioni. È neces-
sario, inoltre, varare un programma pluriennale
per far diminuire il numero degli edifici occupati
in maniera abusiva. Avviare, infine, i cantieri per
gli alloggi sgomberati che rientrano nei processi
di riqualificazione urbana».
la PROPRIETÀ edilizia • Marzo 2020 | 5